La morale a superficie variabile
Voglio intervenire sulla polemica riguardante il “burkini”.
La superficie del titolo riguarda i cm di pelle coperta o scoperta riguardanti soprattutto le donne, al mare, in piscina o semplicemente in città
Andando in spiaggia qualche volta ho notato la presenza di alcune donne che non indossano il bikini e che si fanno il bagno con la maglietta o con una veste lunga. E’ chiaro che, almeno che non si tratti di donne albine o con problemi di salute, la motivazione di tale “costumanza” si deve far risalire ad un discorso diversa morale e diverse abitudini. Infatti è in costante aumento la presenza di donne musulmane in Italia, non soltanto arabe, si guardi bene, ma anche bengalesi, indiane ecc…
Questa cosa oggi fa rabbrividire alcuni connazionali che lamentano che tutto questo va contro il “costume della nostra società” e persino contro la “nostra morale”.
Io invece credo che tutto questo sia un falso problema, in quanto non abbiamo ben chiara la percezione dell’evoluzione della morale nel corso degli anni.
Se una donna nel 1800 fosse andata a farsi un bagno al mare, ci sarebbe andata vestita di tutto punto, da capo a piedi, perché la morale a quell’epoca lo prevedeva, mentre la morale delle popolazioni degli indios della amazzonia da millenni prevede che uomini e donne siano seminudi a casa loro e fuori casa.
Quindi? Quindi è tutto relativo, non c’è una morale “giusta” ed una “sbagliata”, ci sono diversi contesti e ci dovrebbe essere la capacità di tollerare usi e costumi diversi anche a casa propria, nei limiti del possibile, come pure la capacità di rispettare diverse “sensibilità” a riguardo
Si dovrebbe raggiungere un equilibrio tra la morale del paese da cui proveniamo e quella del paese in cui ci troviamo. Non sempre è facile in quanto alcune volte le due morali configgono.
Nel mondo occidentale da decenni vi sono spiagge dedicate ai nudisti, se in una spiaggia nudista arriva uno col costume da bagno o vestito di tutto punto nessuno gli dice niente. Viceversa è considerato contrario al pubblico pudore andare nudi in una spiaggia pubblica.
Un tempo certe mode erano considerate immorali anche da noi, adesso ogni donna si può mettere tranquillamente una minigonna ascellare o un filo interdentale per costume o andare in giro con un vestito trasparente. Questione di buoni o cattivi gusti, questione di sensibilità diverse, questioni di culture diverse.
Mi ricordo tanti anni fa, con gli scouts, andammo a fare un “campo” in puglia ed in campagna, tra le tende, alcuni di noi, anche ragazze, si cambiavano tranquillamente senza ripararsi e dei contadini assistettero alla scena strabuzzando gli occhi. Non avevano mai visto una cosa del genere in vita loro, cosa che a noi invece, già abituati ad una certa promiscuità, appariva normale. Se fossimo stati più accorti, avremmo evitato di dare simili spettacoli a questa gente.
Occorre rispettare sempre le sensibilità diverse, soprattutto quando andiamo a casa di altri.
Per cui io credo che dovremmo essere più tolleranti verso chi ha delle usanze diverse dalle nostre, entro certi limiti, naturalmente, come in tutte le cose.
Il burqa totale, ad esempio, quello che lascia liberi solo gli occhi, e talvolta neanche quelli, mi pare un modo umiliante di trattare le donne e poi, se fosse usato massicciamente, potrebbe creare problemi di sicurezza. Potrebbe essere vietato ma solo se ce ne fosse la necessità legata a questioni di sicurezza.
Vietare invece il “burkini”, come qualche parolaio di agosto ha proposto in questi giorni (il sole d’agosto fa brutti scherzi), mi sembra sia invece una grandissima stupidaggine. Le donna hanno il diritto di coprirsi o scoprirsi quanto vogliono e deve rimanere la libertà di coprirsi e di scoprirsi. Per il resto darei la massima libertà ad ogni altra forma di abitudine nel vestire.
Cercando di avere una società in cui si abbia il rispetto degli usi e costumi altrui e delle altrui sensibilità.
Alcune volte riuscire a contemperare usi e costumi diversi è difficile in quanto, come abbiamo visto, la morale cambia nelle varie culture con tempistiche diverse, ed il grado di evoluzione, o certe volte di involuzione, delle varie società, cambia da paese a paese.
L’unica vera medicina per risolvere questi conflitti di ordine morale (o pseudo morale) è quella della CULTURA. Conoscere usi e costumi di altri popoli permette di avere una maggiore conoscenza degli “altri” e di diminuire il nostro grado di intolleranza nei confronti di tutte le “diversità”. Anche perché, dal momento che la vita è tutto un cambiamento, anche noi stessi siamo comunque “diversi” da quello che eravamo 10 anni fa.