38 anni fa il disastro nucleare di Chernobyl

E sì, sono passati un sacco di anni dal disastro della Centrale Nucleare di Chernobyl. Un disastro che doveva essere un monito per l’umanità per evitare di produrre energia in modo pericoloso. Per fortuna in italia il referendum contro il nucleare bloccò la costruzione di nuove centrali e l’utilizzo di quelle già costruite, che avevano in gran parte una tecnologia simile a quella della centrale di Chernobyl. Ancora oggi il nucleare, come conferma l’incidente di Fukushima, è una tecnologia che presenta grossi rischi in quanto il nocciolo, se non raffreddato, può causare danni enormi. A Fukushima il problema fu proprio il danneggiamento dell’impianto di raffreddamento a causare danni.

Quella di Chernobyl fu una storia particolare, dove ebbe molta importanza l’imperizia umana. L’impianto era destinato ad ospitare cinque reattori nucleari RBMK-1000, anche se solo quattro sono stati completati al momento del disastro. Questi reattori di seconda generazione presentavano un design volutamente minimalista, che causava acqua normale per il raffreddamento e la grafite per moderazione. Ciò ha permesso di costruire rapidamente gli impianti a un costo relativamente basso e i reattori potevano funzionare con uranio a basso prezzo e a basso arricchimento.

Tutto nacque da test della sicurezza sul reattore, che per una serie di fattori concomitanti, portò il reattore al di sopra della sua potenza massima, con conseguente danneggiamento delle barre di controllo, che servivano a moderare l’attività del nocciolo, La grafite del nocciolo in parte si polverizzò ed a contatto con l’aria, provocò un incendio. Insomma una serie di fatti che portò il reattore in una condizione di fuori controllo.

Ci fu una enorme fuoriuscita di materiale radioattivo che contaminò un’area molto estesa e nuvole radioattive, grazie ai venti, arrivarono in molte parti di Europa.

La conta delle vittime è molto controversa. Le morti degli operatori che cercarono di mettere al sicuro il reattore, dei veri eroi, furono circa 65, ma poi ci furono le morti per tumore nei decenni successivi, con una cifra che oscilla tra le circa 50.000 persone, come da rapporto ONU, piuttosto ottimista, ed i sei milioni, cifra ipotizzata da GreenPeace, tenendo conto dell’aumento dei tumori nei decenni successivi.

( Questa qui sotto è la foto di una ruota panoramica abbandonata, è uno dei simboli di Chernobyl, ancora oggi città-fantasma, dove la vita cessò da un giorno ad un altro.)

Nessuno può dire quale di queste cifre sia quella giusta, anche se appare chiaro che le cifre ufficiali furono estremamente sottodimensionate. Certamente fu una gravissima catastrofe ambientale. Ancora oggi Chernobyl è zona off limits, che può essere visitata solo per brevissimi periodi sotto il controllo delle autorità.

Dissero che dopo Chernobyl tali incidenti non si sarebbero ripetuti, ma poi venne quello di Fukushima, impianto nucleare estremamente più avanzato rispetto a quello di Chernobyl, Anche qui i danni reali alla popolazione non si sapranno mai, come contabilizzare l’aumento dei casi di tumore dovuti all’incidente? Una grande quantità di radioattività si disperse nell’ambiente, soprattutto tramite l’acqua radioattiva scaricata a mare. E da allora quante persone hanno ingerito, ad esempio, pesci contaminati’ Quanti hanno avuto il tumore per questo? Quanti avranno problemi di salute anche per il futuro? LA vera fortuna del nucleare è che, anche di fronte a questi disastri. la conta delle vittime è sempre molto difficile.