Elezioni europee 2024, quante vittorie di Pirro!

La narrazione mediatica di queste ultime elezioni europee è completamente falsata dal dato di quelli che non sono andati a votare. Tra gente che è rimasta a casa e quelli che hanno annullato la scheda o votato scheda bianca c’è più del 50% degli italiani aventi diritto al voto.

Quindi, quasi tutti i partiti hanno fatto peggio, come numero assoluto di voti, rispetto alle precedenti votazioni degli ultimi anni.

Fratelli D’Italia perde in valore assoluto 600.000 voti, Forza Italia insieme ai Moderati perdono 300.000 voti, la Lega 350.000 voti, il M5S perde addirittura 2 milioni di elettori rispetto allle ultime politiche ed alle ultime europee.

Il PD recupera 300.000 voti dalle ultime politiche, in cui ebbero il peggior risultato in tutta la loro storia. Questo risultato, che viene acclamato quasi come un trionfo, in realtà è il secondo peggior risultato del Pd da sempre.

Renzi e Calenda praticamente non pervenuti, resta da segnalare l’unico schieramento che ha fatto bene in tutti i sensi è quello di ASV che ha avuto 600.000 voti in più rispetto alle ultime elezioni.

IL circa 55% di Italiani, incazzato contro questa politica, non è andata a votare, e questo è un risultato che dovrebbe far riflettere, soprattutto a chi, come i 5S, che erano partiti come una forza di alternativa e adesso sono visti come un partito come un altro, per di più a rimorchio del Pd.

Gli orrori di Grillo e soci in questi anni sono stati sesquipedali. I peggiori? Quello di elevare a statista “Capo” una controfigura democristiana paleoandreottiana come Di MAIO, il quale, per il colmo della disgrazia, si era portato appresso gran parte dei parlamentari 5 stelle, compresi molti di quelli “storici”.

Figura di melma a gogò per tutti! E figura di melma anche quando si è deciso di appoggiare il governo Draghi, con Grillo perculato alla grande dal banchiere nostrano, con la storia, comica, del ministero della transizione ecologica affidato ad un manager che proveniva dall’industria delle armi, tal Cingolani!! Ci mancava solo un M5S con i cingoli!!

Oggi il movimento ha perso gran parte della sua forza di base, è assente nel territorio, vivacchia politicamente con mezze figure e con un “capo”, Conte, che pur essendo un onesto avvocato che è riuscito a formare due governi di segno opposto, portando comunque a casa dei risultati (reddito di cittadinanza, superbonus, e soprattutto i soldi del PNRR), non ha la grinta e le capacità politiche sufficienti a rilanciare il movimento. Anche perché il movimento dovrebbe essere rifondato, tornando ad una struttura dal basso ed eliminando le figure dei nuovi professionisti della politica che affollano il M5S.

Infine, da salutare con favore la presenza di una lista come Pace, Terra e Dignità, che pur non avendo preso seggi, ha portato la parola PACE tra i seggi. Speriamo di vedere in futuro più facitori di pace e meno guerrafondai.

Intanto i guerrafondai peggiori, Renzi e Calenda, sono stati sonoramente sconfitti!! I terzi poli che non erano terzi poli, erano solo due narcisi della politica circondati dal nulla. Nonostante lauti finanziamenti pochi ci sono cascati e li hanno votati.

In Rete il Ciaone a Renzi è stato forte e chiaro!!

Letta ed il Titanic PD

Nel pieno del bailamme politico odierno, la lotta tra i partiti assomiglia al traversone, quel gioco di carte in cui i giocatori fanno a gara per prendere meno punti. Una gara al “ciapa nò” , direbbero al nord.

I nsuperabile in questa gara risulta Letta e la sua acuta posizione politica. Butta a mare i cinquestelle per cercare di riprendersi come alleati, e magari dentro il partito, personaggi come i Renzi, i Calenda, e magari anche i Brunetta, i Di Maio e le Gelmini.

Ovvero si è legato mani e piedi all'”Agenda Draghi”, agenda per la verità mai esplicitata chiaramente anche se i suoi contorni sono comunque chiari.

Si tratta di iperliberismo a gogò sia pure rigenerato in salsa “riformista”.

Come se fare riforme sia per forza una cosa buona. Basta vedere la riforma Cartabia sulla giustizia per capire che non sempre riformare significa migliorare le cose. Con questa riforma si è stato dato un colpo grave alla giustizia italiana, impedendo ai giudici di fare il loro dovere e dando ampie possibilità ai mariuoli di farla franca. L’obiettivo doveva essere velocizzare la giustizia, invece i geni hanno cancellato i processi, che non è esatamente la stessa cosa.

Ma torniamo a Letta. Che può stare sereno, perchè la scelta di guardare al centro ed ad alcune zone della destra, non solo non porterà i voti che pensa di ottenere facendo una novella democrazia cristiana, tanto tutti provengono da quella matrice!, ma lascerà praterie a sinistra.

Riuscirà la sinistra, quella ecologista, civica, che opponga al liberismo sfrenato la tutela del Bene Comune, della scuola e sanità pubblica, che considera il cittadino non un suddito ma un elemento essenziale della democrazia, ad uscire fuori da decenni di nebbie e di divisioni?


Questa è la domanda che ci poniamo. MA poi c’è un altra domanda che sorge spontanea, come diceva quello.

Letta è destinato alla sconfitta, ma chi vincerà?

Il felpato “cazzaro verde” ormai auto-sputtanatosi in ogni modo, non credo-. Non più amato neanche tra i leghisti, troppo banderuola e troppa poca sostanza. Alla fine n9on si può fare politica solo con gli slogan.

Non parliamo di B. perchè resta uno che continua a raccontare favole alla gente, prima prometteva un milione di posti di lavoro adesso un milione di alberi, ma il soggetto è sempre uguale, e gli Italiani ormai lo hanno “sgamato”.

Resta la Meloni, che è molto brava a sembrare una “coerente con le sue idee”. In realtà la sua posizione alternativa è solo di facciata, è rimasta quella che ha votato tutte leggi che in italia hanno demolito il welfare eppure fa la paladina sia delle imprese sia dei lavoratori e del popolo, nono stante la proposta della flat tax, per ginta anticostituzionale, significa togliere ai poveri per donare ai ricchi- LA Meloni è contro il governo Draghi ma approva la spedizione di armi e l’escalation militarista del governo italiano.

L’ultima proposta sul lavoro “obbligatorio” ai giovani è un qualcosa di incredibile ma che mostra bene il suo concetto di democrazia. E non c’entra tanto il “fascismo”, agitato da chi non ha altri argomenti. il problema dei Fratelli D’Italia è la loro concezione autoritaria di come si governa il tutto mixato con una classe dirigente che ogni tanto perde un pezzo, perchè qualche dirigente locale viene arrestato per mafia o per corruzione. Non per nulla anche la Meloni è contro “il partito dei giudici” e per la legge Cartabia.

Tornando a parlare di altre possibili forze in campo. Il m5s con Conte ancora non è risucito a trovare una identità precisa, bene se cerca una strada con l’obiettivo di difendere le classi più deboli e di dare più spazio ai problemi ambientali, male se si vede quello che è stato fatto o non fatto in passato (praticamente non si è riusciti ad incidere quasi mai su questi temi)- L’elevato grillo dovrebbe fare il nonno ed occuparsi di nipoti, ed anche dei figli, piuttosto che mettere bocca.

E’ stato turlupinato da Draghi col ministero della transizione ecologica a cui è stato messo a capo un tale che stava nella principale industria per le armi italiana, uno che tutto popteva fare meno che occuparsi di ambiente! E’ passata come una granded vittoria di Grilolo e si è dimostrata la più grande sconfitta dei 5s.

Adesso Grillo parla della regola dei due mandati, boiata pazzesca per un partito che ha pochissime figure non dico carismatiche che sarebbe troppo, ma almeno di rilievo, e che verrebbero cancellate tutte quante in un solo colpo.

Il M5S non ha creato una sua classe dirigente, non ha sviluppato dei programmi e dei progetti che non siano spot elettorali, non ha mai collaborato con le realtà civiche locali, ha disperso il patrimonio di idee dei meetup con una gestione padronale (già all’epoca c’era “lo staff” che controllava ed espelleva membri indesiderati). Un partito gestito in franchising, col marchio posseduto da due persone, non potrà mai essere un esempio di democraticità. E’ cambiato qualcosa con l’uscita di casaleggino? Non credo, L’ombra di Grillo ancora aleggia pericolosamente…

Occorrerebbe una rifondazione totale accorpando, magari con un rassemblement di opposizione, tutte le forze ed i movimenti di opposizione che siano vicini agli ideali del vecchio movimento. compresi comitati locali, liste civiche vere, ecc.

Stando lontato dai capi e capetti del grande costellazione dei partitini di sinistra e pseuudo verdi ma vicini a chi quelle idee le porta avanti con onestà e senza doppi fini. Ma non credo che Conte farà questo.

Speriamo comunque che la parte migliore dei gruppi che adesso rappresentano l’unica vera opposizione esistente in Italia, Alternativa, De Magistris, Rizzo, Uniti per la costituzione, Paragone ma anche perchè NO, Potere al Popolo, il migliore dei partitini di sinistra, ecc… ecc… ( ce se sono anche altri di cui non ricordo il nome) si uniscano in un unico progetto elettorale.

Lo faranno? Credo di no, se vince la logica della difesa della propria parrocchietta. Se invece butteranno il cuore al di quà dell’ostacolo e vorranno fare le cose sul serio unendo le forze, non dico che si sarebbe l’effetto Melenchon, ma qualcosa di buono potrebbe nascere. L’avversario che potrebbe impedire questa granmde coalizione? Il narcisismo sempre presente in politica

Grillo furioso…

Il video di Beppe Grillo mi ha fatto un po’ pena ed un po’ schifo.

Pena, perchè vedere uno come lui essere ridotto ad esprimersi in quei termini, con quei modi, dimostrando di aver perso completamente la bussola, fa pena.

Schifo, perchè giustificare un presunto stupro in quel modo, come se fosse una ragazzata, tra ragazzi coglioni che girano in casa con il pisello di fuori e una ragazza evidentemente “poco di buono” (chiaramente sottinteso) che prima ci sta e poi, dopo ben otto giorni!!!, denuncia.

Una bruttissima pagina di maschilismo, quello più becero, quello che “se l’è cercata”, quello che “se-non-denuncia-subito-vuol-dire-che-non-è-vero”.

Qualcuno ha voluto mettere in questa storia una valenza politica che non c’è.

Qualcuno ha fatto l’occhietto… ehhh, c’è la Bongiorno, allora è tutta una bufala...

Invece…

E’ una squallida storia di squallidi protagonisti.

Grillo ha scelto di fare la cosa peggiore.

Avrebbe dovuto tacere fino a fine processo. Sarebbe stato dignitoso. Doloroso ma dignitoso.

Ma il processo è andato per le lunghe, dice qualcuno.

Sì, come tutti i processi in Italia, il ragazzotto non è figlio della Gallina Bianca e i tempi lenti sono lenti per tutti.

Beppe, in questi ultimi anni ogni tua uscita mediatica è stato un missile lanciato verso il m5s. Anche questa storia avrà delle ricadute pesantissime nei confronti del movimento, già dilaniato da mille divisioni ed inconcludenze. Sì, inconcludenze, come è opossibile che si sia arrivati ad ascoltare Giggino dire: “dobbiamo diventare più liberali e moderati”. Dal vaffanculo al moderatismo…

E Conte, che pure ha dimostrato un certo savoir faire nel suo periodo a Palazzo Chigi, rimane fondamentalmente un democristiano ante litteram, e non solo per i suoi studi dai preti.

Uno vale Uno e Pisellino Grillo vale centomila, almeno per Beppe, cuore di Padre.

Peccato che un movimento che nasceva su alcune buone idee ma anche su tare evidenti già dalla nascita (uno vale uno ma due valgono tutto), si sia completamente sgonfiato come un soufflè tirato troppo presto dal forno.

Ne vedremo ancora delle belle (o delle brutte).

Peccato!

In un mondo politico osceno (pensate solo ai mattei, alla pescivendola, al nipote prediletto di Gianni Letta, al calenda, tanto per dirne qualcuno).

Pensate ai formiconi celesti ed ai loro vitalizi

Pensate a Draghi, partito da fenomeno ed ora già pronto per la fucilazione.

Il brutto è che a tutto questo non c’è oggi alternativa!

Se si dovesse andare a votare oggi ci vorrebbe una grossa pinza per turarsi il naso, perchè l’odore di fogna è fortissimo.

Ma non avevo detto che il caso del figlio di Grillo esulava dalla politica?

Vero!

Ma Grillo vuole ancora avere voce in capitolo e quindi le considerazioni fatte hanno la loro validità.

Speriamo che da tutto questo guano possa un giorno nascere un fior…

Regionali in sardegna, le prime considerazioni

Ancora non sono arrivati i primi dati ufficiali ma dall’exit poolSardegnama appare evidente che: centrodestra e centrosinistra si contenderanno la carica di nuovo governatore della Regione Sardegna, che il M5S potrebbe restare il primo partito ma con un dimezzamento dei voti e poi di seguito, a pochissima distanza Lega e più sotto PD e FI e gli altri.

A parte la solita considerazione che a livello locale il M5S va peggio che a livello nazionale, è evidente che il M5S non ha candidati di spicco a livello locale, rimane il dato di una lega in forte ascesa anche nelle regioni dove prima non esisteva.

elezioni regionali sardegna voto disgiunto-2

Dei “vecchi partiti”, l’unico che fa passi in avanti è la lega, perchè la furbissima strategia di farsi recepire come una novità, anche se paradossalmente si è il partito italiano più vecchio, paga. E paga ancora la strategia salviniana di “un uomo solo al comando”. E la lega continua a rosicchiare voti a FI e non solo mentre un elettorato M5S disorientato preferisce l’astensione.

NOTA SUCCESSIVA: <Leggo successivamente alla scrittura di questo post, sul FQ, e faccio riferimento a questo link, che quasi tutti i candidati alla presidenza della Regione Sardegna hanno dei rilevanti precedenti penali (!!) Questo è un’altra grave pecca del nostro sistema politico. Pregiudicati e persone con la fedina penale sporca vengono ad ogni elezione tranwquillamente presentati dai partiti politici senza nessuna vergogna!!>

Gli italiani sono da sempre, purtroppo, ammaliati, dall’idea dell’Uomo Forte che risolve tutti i problemi. Selfini si è autocandidato in questo ruolo. Compare dappertutto, onnipresente nei media, cavalca furbescamente tutte le battaglie che hanno costo zero, tipo l’immigrazione, dove è facile trovare consensi, anche per la mancanza di alternative serie in giro.

Selfini che accoglie i pastori sardi al Viminale, scavalcando le competenze di altri ministeri, Selfini ministro degli esteri che va all’estero a parlare con leaders di altri paesi. Selfini ministro dello sport che discetta di sport.

Selfini ministro dell’energia che proclama la riapertura del discorso nucleare (follia allo stato puro!). Dice sempre di dare la parola alla volontà dei cittadini e poi le ignora bellamente. Con il referendum sul nucleare gli italiani avevano detto NO definitivamente alle centrali atomiche.

Come tutti gli “uomini soli al comando” costui è un pericolo pubblico. Lo dovrebbero capire i suoi elettori, abbindolati da promesse irrealizzabili e assurde (cosa potrebbe guadagnarci un elettore del sud dalla crescita della lega?).

Ma il Nostro ha dei validissimi alleati:

  1. il PD, che non ne azzecca una da decenni, non è il partito che tutela gli interessi dei cittadini, né tantomeno dei lavoratori, è diventato il partito delle lobbies e come tale si comporta. Molti l’hanno compreso e l’hanno abbandonato.
  2. FI e FdI. Il Cainano è alla frutta, i voti di FI stanno al minimo storico ed i residui si vanno evaporando. La nave affonda e molti fanno armi e bagagli in direzione lega. FdI dimostrano di avere un atteggiamento ondivago, talvolta pro governo, talvolta no, manca un progetto politico, ma stanno in buona compagnia, questo progetto oggi non lo ha nessuno
  3. M5S. Li ho lasciati per ultimi ma sono parte del problema. Hanno canalizzato e sprecato le risorse alternative del paese. Hanno reso nulla la volonta reale di cambiamento degli italiani, cedendo il pallino alla lega e disgregando i propri principi fondanti, già in partenza non totalmente condivisibili. Su NOTAV e FREEVAX hanno ceduto al conformismo dilagante ed ai poteri forti, sul TAV hanno dovuto mostrare una posizione apparentemente forte ed in realtà debolissima, di cui selfini ha approfittato, prendendoli in giro con il congelamento temporaneo dell’opera, che è una presa di tempo della lega per poi cambiare le carte in tavola quando sarà più forte. E poi il M5S sconta tutte le magagne che ha dalla nascita. Il fatto di essere un partito azienda, proprietà di poche persone, di avere una democrazia interna apparente ma non sostanziale, le decisioni le prendono pochissime persone ed alla rete rimane lil potere solo di ratifica. Persino i parlamentari sono molto arrabbiati per il fatto di contare poco o nulla. Manca una classe politica, un team tecnico-politico in grado di fare proposte competenti sui vari temi, mancano personaggi in grado di governare, non c’è un gruppo dirigente, non lo si è mai voluto per paura di Grillo e Casaleggio di perdere la loro leadership. Adesso che si tratta di governare i nodi vengono al pettine, ed è molto tardiva l’idea di Di Maio di aprire a liste civiche collegate. Hanno sempre voluto monopolizzare l’opposizione ai vari livelli locali, mettendo all’angolo i vari di movimenti civici di cittadini.

Su cosa occorre sperare? A mio avviso occorre, innanzitutto evitare che l’Uomo solo al comando prenda il potere da solo, sarebbe un disastro per tutti noi.

Serve un movimento politico Civico, che vada oltre le etichette destra/sinistra, e che tuteli i diritti dei cittadini:

  • Ridiscussione dei trattati europei e del dogma dell’austerità
  • -Lavoro, far girare l’economia più che con nuove opere mettendo mano a quelle esistenti, scuole fuori norma, ponti che crollano, paesi che franano, edifici abbandonati da riutilizzare, case private da ristrutturare in modo energetico e antisismico. Non servono nuove grandi opere per dare ossigeno alle imprese!
  • Diritto a scuola e sanità pubblica funzionanti e migliorate
  • Libertà di scelta nel campo della salute
  • Sovranità monetaria. Usare la moneta nelle varie forme per far riprendere l’economia.

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  • Maggiore democrazia. Maggiori possibilità di controllo da parte dei cittadini su tutti gli atti di governo a livello nazionale e locale. Referendum a quorum zero. Democrazia rappresentativa con più possibilità per nuovi gruppi di cittadini a partecipare ad elezioni avendo possibilità di vincere (meno firme per la presentazione di liste, più spazio nei media per le liste meno conosciute ecc)
  • Lotta ai conflitti di interesse
  • Ambiente, occorre tutelare a 360° l’ambiente con il consumo zero del territorio, rifiuti zero, monitoraggio delle fonti inquinanti, spinta decisiva verso le fonti di energia rinnovabili e pulite.

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  • -Rispetto degli animali

Chi vorrà portare avanti tutto ciò?

Riprenderemo il discorso perchè servono cittadini di buona volontà per portare avanti dei progetti condivisi di alternativa allo schifo di oggi.

Ferragosto, politica mia non ti conosco…

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Siamo alle porte del ferragosto, l’estate lentamente si prepara a dar posto all’autunno, ancora c’è tempo ma il tempo atmosferico a breve ci donerà un clima meno torrido.

Sotto l’ombrellone si parla dell’attualità, a parte CR7 alla Juve la fa da padrona ancora la polemica sui migranti, ormai abbastanza trita e ritrita. Il governo prepara nuovi decreti. Dopo il decreto Dignità che è stato criticato, per lo più per mero fattore di schieramento, ugualmente da destra e da sinistra. DA sinistra si critica il fatto che non sia stato ri esumato l’art. 18. lo stesso articolo che il centrosinistra aveva cancellato, da destra si critica la quasi eliminazione dei vaucher, mentre da sinistra si contesta il mantenimento degli stessi per alcune categorie, anche se in modo più soft di quanto previsto nel jobs-act.

Vedremo. Mentre Salvini continua a fare propaganda elettorale ancvhe da ministro dell’interno, creando non pochi imbarazzi ai pentastellati con alcune uscite sgradite (dal si-tav e si-tap alle posizioni sulla famiglia e certe posizioni oltranziste sulla questione immigrati), il Governo è chiamato in autunno a dimostrare che dalle parole si passerà ai fatti. Noi attendiamo questi fatti e per il momento ci asteniamo da qualsiasi giudizio. Non siamo certamente dei vedovi di Renzi e Gentiloni né dell’ (ex) cavaliere.

Preferiremmo certamente un governo più vicino agli italiani, senza però venature razziste, un governo decisamente anti-tav e anti-tap, un governo che cambi totalmente la politica sanitaria in italia, abolendo l’obbligo dei vaccini, rendendone nel contempo, più sicuro e monitorato, il loro utilizzo, evitando di buttare il bambino con l’acqua ma rifiutando anche le logiche mercantilistiche dettate da BigFarma che portano al “vaccino selvaggio”. Vaccinare e far vaccinare sì, ma con giudizio, valutando caso per caso, le intolleranze, le controindicazioni ed evitando i vaccini che non siano più essenziali per una politica di prevenzione seria. Per il momento la ministra Grillo evita di prendere di petto il problema, sguscia cercando soluzioni parallele in cui non debba dire né sì né no ma magari un bel ni, come è stato il caso della sua ultima circolare sull’autocertificazione. Un contentino inutile per i free-vax senza risolvere nulla.

Uno dei problemi reali per i pentastellati è il fatto di dover governare con delle strutture ministeriali che per molti versi sono contrarie ai programmi del M5s. E’ il caso della Sanità ma anche all’Economia, al Tesoro ed ai Trasporti,ad esempio, c’è più di un direttore generale che “rema contro”. Ci si aspetta quindi uno “spoil system” in grado di azzerare il passato e di creare davvero quel cambiamento che oggi sembra solo una chimera.

Vedremo. Per il momento, sotto l’ombrellone ferragostano, ci apprestiamo a leggere i giornali purtroppo sempre più pieni di fake-news propagandistiche, in genere ostili al governo.

 

Ed il fatto che sia osteggiato da quasi tutti i poteri forti dell’informazione in fondo in fondo  è una garanzia che ci fa sperare. Vedremo…

 

Si avvicinano le elezioni, come orientarsi nel voto…

voto

Si vota a marzo per rinnovare il parlamento italiano.

I miei  dubbi e  perplessità su chi e come votare credo che oggi riguardino più del 50% degli Italiani.

Iniziamo dalla prima opzione: l’ ASTENSIONE.

Personalmente ho sempre considerato l’astensione l’ultima ratio per una votazione in un regime di (pseudo) democrazia. Anche perchè alla fine chi sceglie è solo chi ha espresso un voto valido, tutti gli altri esprimono una protesta di cui nessuno parlerà più una settimana dopo il voto. Alla storia andranno le percentuali ottenute da ogni partito e soprattutto, i seggi.

Escludo anche l’opzione di votare partiti e/o schieramenti che fanno parte della solita, vecchia politica. Ovvero l’insieme di schieramenti più o meno storici che vanno dall’estrema destra, ai leghisti, ai centristi, ai berlusconiani, ai piddini, all’arcipelago gruppettaro di sinistra, ai verdi.  Non parliamo dei radicali, apparentati ai democristianoi di Tabacci per necessità, alla faccia della coerenza…

Tutta gente che, in un modo o nell’altro, ha governato negli ultimi decenni con uno schieramento o con l’altro, gente che  oggi promette tutto quello che non è riuscito nè a fare quando stava al governo nè a proporre quando stava in opposizione.

Quelle che appaiono, oggi 7 gennaio 2018, le due uniche possibilità di espressione di voto un pò “alternative” rispetto al sistema sono: 5 Stelle e Potere al Popolo.

Per quanto riguarda il m5s, se prenderà il mio voto sarà soprattutto per mancanza di alternative più che per convinzione. Soprattutto per il voto nazionale, mentre a livello regionale stimo Roberta Lombardi e penso che sia un’ottima candidatura per il Lazio.

Però dei 5 stelle non mi è mai piaciuto l’imprinting del duo grillo/casaleggio che restano di fatto i veri “proprietari” del simbolo e del movimento. Questo dei partiti proprietari  è una vecchia storia e chi pensa che solo forza italia sia un partito con un padre-padrone si sbaglia dfi grosso. La maggior parte dei partiti italiani non sono altro che “partiti padronali” cioè con un vero e proprio “proprietario”, che risulta anche a livello legale, e che può fare del suo partito/movimento quello che meglio crede. Pensare che un “partito proprietario”, che è privo di democrazia interna, possa  lavorare a livello di governo per migliorare la democrazia italiana è un pò un ossimoro, perchè se prima NON SI PRATICA LA DEMOCRAZIA AL PROPRIO INTERNO NON SI E’ CREDIBILI. 

Questo è il grande BUG DEL m5s, l’ho sempre detto che la “DEMOCRAZIA DIRETTA DA GRILLO E CASALEGGIO” non mi piace, come non mi è piaciuto il passaggio di potere dinastico tra casaleggio padre a casaleggio figlio. Sembra più un  movimento monarchico piuttosto che un movimento composto e guidato da cittadini. I cittadini, per carità, ci stanno e vengono anche eletti, ma, come si dice a firenze, ‘un contano’na sega…

Eppoi i dubbi sul programma? Un giorno EURO SI’ e il giorno dopo EURO NO, inoltre una posizione sugli immigrati piuttosto vicino a quelle leghiste, un richiamo al reddito di cittadinanza senza swciogliere i nodi della sovranità monetaria, insomma un pastrocchio gigantesco che, al di la delle chiacchiere, rischia di non portare grandi cambiamenti. E quel Di MAio che un giorno bacia l’ampolla di San Gennaro ed il giorno dopo va negli USA a “Tranquillizzare” i poteri forti USA per poi fare lo stesso in Europa a me non piace. Se questo è il cosiddetto “capo” qualcosa non funziona…

Ultima formazione a scendere in campo è “Potere al Popolo”. Una lista che nasce dal basso da una serie di movimenti locali che si sono uniti assieme. Nessuna personalità di spicco, nessuna vecchia volpe della politica, alle apparenze sembra una lista “pulita”  che vuole fare gli interessi di chi ha meno voce, delle parti più deboli e oppresse della società,  e che non ha paura di definirsi “comunista” ma senza troppi ideologismi.

Io non mi sento affatto un “comunista”  nè ho amato l’espressioni storiche del comunismo, che spesso hanno portato a società non democratiche in cui mancava la libertà ma, da non comunista, dico anche che in questa società di oggi, serva un pizzico di pepe rosso che lotti dalla parte del popolo, della gente, contro il potere ENORME delle LOBBIES.

GIUSTIZIA SOCIALE, DIFESA DELLA COSTITUZIONE, PACE, DIRITTO AL LAVORO, DIFESA DELLE PENSIONI, LOTTA CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI, DIVISIONE TRA BANCHE D’AFFARI E BANCHE DI RISPARMIO, CONTRO LO SMANTELLAMENTO DELLO STATO SOCIALE DIFENDENTO SCUOLE E SANITA’ PUBBLICA,  AMBIENTE, QUESTIONE MERIDIONALE E GIUSTIZIA CHE SIA DALLA PARTE DEI DEBOLI.

Ho sintetizzato il loro programma…

Spero di andare presto ad una loro assemblea per conoscerli di persona. Per ora credo che possano essere una ottima alternativa di voto e che meritino di raccogliere le firme per poter presentare la lista  (barbaro sistema usato dai partiti già installati al parlamento per evitare che nascano nuovi partiti. A loro le firme non servono, ai cittadini che presentano una nuova lista invece sì!

  Invito tutti a dare la firma per questa lista!

 

Demagogia grillina sul terrorismo presunto islamico

proteggerci

Una Botta a Destra, una a Sinistra ed il M5S  va avanti. Ora siamo alla “botta” di Destra, un po’ xenofoba un po’ razzista, alla Salvini,.

Sto parlando naturalmente del blog di Beppe Grillo e del post http://www.beppegrillo.it/2016/12/ora_e_il_momento_di_proteggerci.html

Si parla di “sbarchi”, di “situazione migratoria fuori controllo”, di “sospensione di Schengen” ed  altre piacevolezze.

Grillo casca in pieno nel trappolone mediatico dell’equazione : immigrati= terrorismo. Tutto per raccattare futuribili voti di destra in una prossima futuribile tornata elettorale.

In realtà è tutta becera propaganda xenofoba priva di motivazioni valide, che mira solo a andare a colpire la “pancia” delle persone. Perché?

Perché se l’europa ha un problema di profughi, immagino che un paese piccolo come il Libano, che ha accolto , da solo, più immigrati di tutta l’europa messa insieme, cosa dovrebbe dire? Questo per smontare le tesi riguardo l’”immigrazione insostenibile”.

Ma non basta, la panzana che i terroristi “vengono dai barconi” fa acqua da tutte le parti. I terroristi pseudo islamici in Europa sono per la maggior parte, europei di seconda o terza generazione, in genere fanno parte della delinquenza di piccolo cabotaggio, non rispettano il credo coranico (bevono alcol, vanno a puttane e non seguono le funzioni in moschea). In compenso hanno rapporti con le polizie di tutto il continente, sono conosciuti schedati e forse alcuni sono pure confidenti di servizi segreti, visto che scorrazzano felicemente passando le frontiere di tutta europa.

L’analisi di Beppe Grillo fa acqua da tutte le parti. Il terrrorismo “pseudo islamico” è alimentato, economicamente e organizzativamente, da alcuni paesi del golfo alleati degli Usa.

“Tutti gli irregolari devono essere rimpatriati subito” tuona Grillo, ignorando che la Bossi-Fini  crea l’industria di “irregolari”. L’argomento immigrazione non può essere trattato in questi termini, occorre fare ogni sforzo per accogliere le persone o permettere loro di raggiungere un altro paese. Quasi tutti i paesi da cui provengono gli immigrati, anche se non sono sotto una guerra vera e propria, tuttavia soffrono di guerre interne/terrorismo endemico/grave mancanza di risorse. QA questa situazione drammatica occorre creare scenari diversi, non di guerra, come accade oggi, ma di aiuti economici per rendere tutte le nazioni “libere e indipendenti” politicamente ed anche economicamente. Di tutto questo Grillo non ha capito nulla.

I “terroristi” autori di queste azioni sono in genere individui isolati, che agiscono in modo spontaneistico senza grandi appoggi. Il terrorista ucciso a Milano è stato visto sempre da solo. Ripreso da telecamere di controllo di mezza europa, era sempre solo, mai nessuno accanto, mai al telefono. Quindi? Quindi probabilmente questa è gente mandata compiere le azioni da qualche servizio segreto che ha interesse a creare queste stragi. A cosa fatte l’ISIS si limita ha mettere “l’etichetta”. Per dirottare i media su alcune problematiche  invece che altre, mettere in crisi i rapporti tra stati europei e stai islamici, rendere difficle i rapporti tra popolazioni europee e immigrati islamici. Roba da Mossad, semmai, piuttosto che da vere organizzazioni combattenti islamiche.

Non è un caso che Rita Katz, sionista e probabile spia del Mossad, sia sempre così informata sugli attentati presunti “islamici” che avvengono in europa e nel mondo.

Eppoi . lancio la solita domanda, “cui prodest”? A chi conviene tenere lacerati i rapporti tra europa e stati islamici, seminando zizzania anche tra diversi stati islamici? Come mai l’isis non ha mai cercato di colpire un bersaglio legato ad Israele? Piccoli-grandi dubbi serpeggiano nelle menti di chi è abituato a ragionare e a non prendere sul serio ciò che propala il mainstream mediatico.

E Grillo ha perso l’ennesima occasione di star zitto piuttosto che cimentarsi in discorsi più grandi di lui. E questo ultimo post fa veramente schifo.

M5S, Casaleggio è morto, ed ora?

M5S, Casaleggio è morto, ed ora?

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Sono passate poche ore dalla notizia della scomparsa di Gianroberto Casaleggio, di cui porgiamo sentite condoglianze ai figli Davide e Francesco ed alla moglie Sabina.

Non possiamo non scrivere alcune riflessioni nei riguardi di questo personaggio che ha inciso così tanto nella politica degli ultimi anni.

Intanto possiamo dire che, a differenza di Beppe Grillo, Casaleggio non era uno che si faceva vedere molto in pubblico. Mentre con Beppe, negli anni di appartenenza agli “Amici di Beppe Grillo” di Roma, abbiamo avuto modo di scambiare un saluto, una stretta di mano, un abbraccio, Casaleggio non è mai comparso né direttamente né indirettamente. I fili venivano mossi tramite un “fantomatico” “Staff” che faceva capo a lui.

 

Ma andiamo con ordine. Casaleggio ha avuto l’idea geniale di unire tre fattori: La potenza comunicativa di un Beppe Grillo, il nuovo strumento mediatico della Rete, e delle idee-guida forti. Il tutto, miscelato insieme, ha creato, alla fine, una macchina da guerra politica in grado di contrastare i miliardi di Berlusconi e le oligarchie ed i potentati del PD.

La nascita…

Nacque tutto col Blog di Beppe Grillo, che all’inizio era un innovativo campo di discussioni politiche, aperto a tutti ed a tutto. E c’erano i Meet Up, gruppi che riunivano in rete per discutere di ambiente, di “cose concrete”, ed anche di politica, all’inizio in modo marginale. Tutto bellissimo e tutto entusiasmante. Da questo è nato un formidabile movimento di opinione di cui  Grillo era il portavoce, con i suoi spettacoli travolgenti. Casaleggio scriveva i copioni, Grillo li interpretava in modo magistrale. E poi ci furono i “VaffaDay” e le raccolte di firme per i referendum. Momenti in cui sembrava trionfasse la democrazia partecipata, con tantissimi attivisti che si davano da fare nel territorio. Momenti bellissimi anche per il sottoscritto, che ha sempre ringraziato Beppe Grillo per questo.

Poi.. Poi cominciarono i problemi. Intanto, per chi stava dentro, si capiva che tutta questa libertà di espressione era solo formale. Chi andava fuori dal coro era subito bannato dal blog ed escluso dai meetup. Si cominciavano a creare meschine “lotte di potere” a livello di sigolo Meet Up con diatribe mostruose, spesso nate dal nulla. Questo “Staff” decideva ciò che era bene e ciò che era male, i Meet Up che erano in linea col movimento e quelli che erano fuori. Insomma, si è capito che la famosa frase “uno vale uno” non valeva poi molto, in quanto c’era sempre qualcuno che decideva per altri.

Intanto Casaleggio, col suo staff della “Casaleggio Associati”, faceva diventare il Blog ed i link accessori, delle macchine  “mangia click”, in quanto ogni click in rete vale un tot di introiti pubblicitari. Il Blog di Grillo era diventato uno dei blog più frequentati al mondo e la pubblicità a quel punto diventava fondamentale per potere ancora crescere. Però la qualità delle discussioni e dei commenti diventava sempre peggiore. E ci si chiedeva, ma i post che escono sul blog, chi li scrive? Grillo? Casaleggio? Ma era chiaro a tutti che la vera “mente pensante” era Casaleggio. Lo stesso Grillo, nelle prime riunioni quando il movimento si tuffò nella politica, ci teneva a dire che lui non voleva “comandare” o decidere per chicchessia. Le scelte le faceva “Lo Staff”, dietro cui ci stava Casaleggio ed il figlio.

Devo ammettere che, pur criticando Casaleggio perché era quello che muoveva le fila del M5S, apprezzavo gran parte delle sue “idee guida”. Alle 5 stelle però è sempre mancata la sesta stella, quella della “democrazia”, che per me resta uno dei valori fondamentali. Casaleggio invece vedeva la democrazia in stile aziendalista, in fondo alla Berlusconi, col capo che decide ed i collaboratori che eseguono. E gli attivisti che sono i “venditori” che vendono “il prodotto” a livello più o meno locale.  Il marchio viene dato “in franchising” al gruppo locale di cui si ha più fiducia, ma il potere decisionale a livello nazionale è sempre del “capo”, sempre rappresentato dal suo “staff”.

Ecco i motivi per cui, ad un certo punto, mi sono allontanato a gambe levate  da un movimento che, pur partendo da istanze legittime, tipo quelle di rifondare la politica su basi più oneste e trasparenti, finiva per “incartarsi” sulla sua stessa mancanza di trasparenza.

Quando c’è di mezzo il M5S c’è sempre un fortissimo sentimento di amore/odio. C’è chi è esageratamente favore e chi esageratamente contro. In modo eccessivo e irrazionale.  Io invece penso che  il M5S sia strutturato in modo piramidale, e quindi non mi sta bene, ma che molti dei “grillini” siano autenticamente convinti in buona fede delle loro idee.

Un altro difetto del M5S è stato sempre quello dei rapporti con la cultura, con gli specialisti dei vari settori, con  i movimenti di base. Il M5S ha sempre cercato di monopolizzare qualsiasi argomento, qualsiasi lotta, senza dare spazio ad altre organizzazioni o persone singole. I casi sono tantissimi. A partire da quello del Prof.  Stefano Montanari, “usato” per alcuni spettacoli di Beppe Grillo e poi “allontanato” da Grillo e& c. Come il caso di molti economisti che sembravano nell’area vicina al M5S ma che sono stati tutti “ricusati”. O come il caso di movimenti di base, ignorati bellamente dal M5S, che “ruba” poi letteralmente il lavoro fatto da anni sul territorio da persone che senza appoggi politici o econimici  rischiano di prima persona per portare avanti delle idee. L’unica eccezione, forse, coi No-Tav, coi quali Grillo ebbe rapporti di collaborazione positiva.

In realtà, il M5S, come movimento populista, non vuole prendere posizioni nette su taluni temi importantissimi e fondamentali, come quello dell’Euro. Tante chiacchiere, ma poca sostanza.

La stessa posizione ondivaga sul problema dell’immigrazione dimostra come, a livello di progetto politico, il tutto sia estremamente “liquido”. Si segue l’”onda” di ipotetici sondaggi piuttosto che seguire una linea votata e decisa dalla base.

Il M5S sta diventando sempre meno un movimento “popolare” e sempre di più un movimento “populista”. “uno vale uno” vale per quelli che non contano una fava, come si dice a Firenze. Per resto vale il principio non di Grillo ma del Marchese del Grillo, che non vi dirò per intero… < io sono io e voi non siete un c****> . Questo è il principio cardine della democrazia interna del M5S, <democrazia “diretta da” Casaleggio> che non ho mai potuto condividere, non amando i “partiti azienda” e sentendomi abbastanza “anarchico” da rifiutare poteri imposti dall’alto.

Cambierà qualcosa nel M5S con la dipartita di Gianroberto Casaleggio? Io credo che non potrà durare a lungo così. Grillo già si è in parte tirato indietro, resta da vedere il popolo del M5S e gli eletti come vorranno strutturarsi adesso che manca l’unica figura carismatica che avesse un potere vero nel movimento. Mi auguro che riescano nella difficile impresa di creare un movimento democratico e trasparente al suo interno.

Per terminare, questa vignetta di Vauro ha creato uno scandalo per me immotivato. Dicono che sia offensiva ed oltraggiosa per chi non c’è più. Io vorrei dirvi che per vedere delle vignette oscene e offensive delle persone che non ci sono più basta andare a leggervi “Charlie Hebdo” e vi renderete conto della differenza tra la satira e l’insulto. Vauro ci ha detto solo che è morto quello che tirava i fili del M5S e che “scriveva i copioni” a  Grillo, senza il quale Grillo, politicamente, non potrà più fare e dire nulla. Dov’è l’offesa a Casaleggio? E’ la semplice, sacrosanta verità. Che, come tale, brucia moltissimo.

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Una frase di Casaleggio dell’Aprile 2014 che spiega molto del suo “non comparire”:

Una cosa che mi ha pesato moltissimo è aver perso l’invisibilità, non perché volessi diventare l’uomo invisibile, ma perché non mi interessa la popolarità. I soldi mi interessano solo per quello che mi serve per vivere e non mi interessano nemmeno le cariche politiche (aprile 2014)