Elezioni europee 2024, quante vittorie di Pirro!

La narrazione mediatica di queste ultime elezioni europee è completamente falsata dal dato di quelli che non sono andati a votare. Tra gente che è rimasta a casa e quelli che hanno annullato la scheda o votato scheda bianca c’è più del 50% degli italiani aventi diritto al voto.

Quindi, quasi tutti i partiti hanno fatto peggio, come numero assoluto di voti, rispetto alle precedenti votazioni degli ultimi anni.

Fratelli D’Italia perde in valore assoluto 600.000 voti, Forza Italia insieme ai Moderati perdono 300.000 voti, la Lega 350.000 voti, il M5S perde addirittura 2 milioni di elettori rispetto allle ultime politiche ed alle ultime europee.

Il PD recupera 300.000 voti dalle ultime politiche, in cui ebbero il peggior risultato in tutta la loro storia. Questo risultato, che viene acclamato quasi come un trionfo, in realtà è il secondo peggior risultato del Pd da sempre.

Renzi e Calenda praticamente non pervenuti, resta da segnalare l’unico schieramento che ha fatto bene in tutti i sensi è quello di ASV che ha avuto 600.000 voti in più rispetto alle ultime elezioni.

IL circa 55% di Italiani, incazzato contro questa politica, non è andata a votare, e questo è un risultato che dovrebbe far riflettere, soprattutto a chi, come i 5S, che erano partiti come una forza di alternativa e adesso sono visti come un partito come un altro, per di più a rimorchio del Pd.

Gli orrori di Grillo e soci in questi anni sono stati sesquipedali. I peggiori? Quello di elevare a statista “Capo” una controfigura democristiana paleoandreottiana come Di MAIO, il quale, per il colmo della disgrazia, si era portato appresso gran parte dei parlamentari 5 stelle, compresi molti di quelli “storici”.

Figura di melma a gogò per tutti! E figura di melma anche quando si è deciso di appoggiare il governo Draghi, con Grillo perculato alla grande dal banchiere nostrano, con la storia, comica, del ministero della transizione ecologica affidato ad un manager che proveniva dall’industria delle armi, tal Cingolani!! Ci mancava solo un M5S con i cingoli!!

Oggi il movimento ha perso gran parte della sua forza di base, è assente nel territorio, vivacchia politicamente con mezze figure e con un “capo”, Conte, che pur essendo un onesto avvocato che è riuscito a formare due governi di segno opposto, portando comunque a casa dei risultati (reddito di cittadinanza, superbonus, e soprattutto i soldi del PNRR), non ha la grinta e le capacità politiche sufficienti a rilanciare il movimento. Anche perché il movimento dovrebbe essere rifondato, tornando ad una struttura dal basso ed eliminando le figure dei nuovi professionisti della politica che affollano il M5S.

Infine, da salutare con favore la presenza di una lista come Pace, Terra e Dignità, che pur non avendo preso seggi, ha portato la parola PACE tra i seggi. Speriamo di vedere in futuro più facitori di pace e meno guerrafondai.

Intanto i guerrafondai peggiori, Renzi e Calenda, sono stati sonoramente sconfitti!! I terzi poli che non erano terzi poli, erano solo due narcisi della politica circondati dal nulla. Nonostante lauti finanziamenti pochi ci sono cascati e li hanno votati.

In Rete il Ciaone a Renzi è stato forte e chiaro!!

Letta, Meloni ed alcuni “perchè” sul risultato elettorale

Questo risultato elettorale ha molti padri e molte madri.

Il primo Padre è senza dubbio Letta, stavo scrivendo Gianni Letta invece che Enrico Letta, mi sa che il subconscio non ha tutti i torti.

Letta ha fatto la campagna elettorale più disastrosa di tutte le elezioni mai viste in italia dal 1945 in poi.

Prima parla di “Campo Largo”, vago progetto di allargamento di alleanze per arrivare a vincere le elezioni. Il che potrebbe avere un senso.

Poi, subito dopo scarica il M5S, senza il quale non potrebbe mai vincere le elezioni, anche perchè la pessima legge elettorale “made in PD”, per dirla alla Pappagone, fa vincere i “vincoli” e fa perdere gli “sparpagliati”.

Non contento di quanto accadde con Renzi, si fa perculare anche da Calenda, ormai uno “stai sereno Enrico “ non glielo nega nessuno!!

In tutta la campagna elettorale due sono i “nemici”; Conte e Meloni.

Questo accanimento gli fa perdere l’ultimo barlume di lucidità.

L’antifascismo elettorale lascia il tempo che trova, solo i più fedeli del PD cascano in questa trappoletta ideologica. Sa troppo di propaganda, come quella che i comunisti mangiano i bambini…

Morale, l’accanimento sulla Meloni, provoca l’effetto contrario, la gente pensa, se questo fesso ce l’ha tanto con la Meloni, vuol dire che Meloni merita di essere votata!

Andiamo avanti, la Meloni.

Meloni ha vinto le elezioni per lo più sbancando l’elettorato di Salvini, che pure lui dal Papetee in poi non ne ha più azzeccata mezza. Il totale dei voti al centro destra più o meno è rimasto lo stesso, solo che gran parte dei voti è andato su Fratelli D’Italia. Ù

Forse qualche voto è arrivato anche dai delusi dei 5 stelle, che anche loro, i 5 stelle dico, negli ultimi anni, di fesserie ne hanno fate molte, ricordiamoci di CingolENI, dell’appoggio al governo Draghi, ai teatrini di Di Maio in politica estera.

Occorre dare merito alla Meloni di non aver sbagliato una mossa negli ultimi anni.

Non riscaldiamoci tanto però, è tutta propaganda, però ha capito meglio degli altri come giostrarsi nel mare della politica, fiutando la mossa giusta al momento giusto e cercando di far dimenticare le giravolte fate nel frattempo (da provax a quasi novax, da noeuro a pro euro, da critica all’europa ad europeista convinta), In questo dobbiamo dire che è fascista davvero (le giravolte di Mussolini furono incredibili, da pacifista a interventista, da anticlericale a baciapile, da tribuno degli operai a amico della Confindustria dell’epoca…)

Tutta fuffa, quella della Meloni, però fuffa mediatica.

Il fatto di stare all’opposizione col governo Draghi è stata una vera e propria vincita al lotto per Meloni, con buona pace dei suoi presunti avversari politici che hanno reso possibile tutto ciò.

I media hanno aiutato. Il M5S ridicolizzato per i banchi a rotelle, per il RDC dato anche a camorristi, ecc ecc. La gente ci ha creduto.

Meloni è stata furba, e gli ultimi giorni di campagna elettorale ha cercato di capitalizzare il consenso che traspariva dai sondaggi cercando di fare poche dichiarazioni, insomma di evitare qualche autogol all’ultimo minuto.

Niente a che vedere con Salvini che una ne fa e cento ne dice…

SI è creata una opinione pubblica favorevole, per lo più borghese, ma non solo, quella dei classici “benpensanti” che sono contro ai diritti civili, (che vogliono ancora sti froci?) che non amano il RDC perchè è immorale dare soldi a qualcuno che non ce la fa (ma se ne andassero a lavorare, gli scansafatiche nonché truffatori!) e che vogliono meno tasse. Conosco molta gente che ragiona così!

Eppoi questa favoletta che occorra FARE!!

IL GOVERNO DEL FARE!

Qualsiasi cosa, basta che si faccia!

Nuove strade, nuove cementificazioni, nuovi inceneritori, magari anche qualche bella centrale nucleare, quella magari un po’ lontano da casa, non si sa mai, il PONTE SULLO STRETTO!!

Questa mitica idea che riciccia ogni tanto, in periodo elettorale, di fare un ponte proprio nella zona a più alta sismicità, dove le correnti marine sono fortissime, per unire strade che non ci sono, ferrovie che non ci sono… Il luogo, inoltre, a più alta densità nafiosa! Vabbè

I miei colleghi ingegneri mi diranno che il Ponte sullo stretto si può fare. Si, vabbè, tutto si può fare, è una questione di priorità. L’Italia ha altre priorità.

L’ambiente, il dissesto idrogeologico, la povertà, l’inquinamento, il malaffare, la sanità pubblica che sta sempre peggio, idem la scuola pubblica ecc ecc.

Beh, temo che il prossimo governo opererà in linea col governo draghi. Tutelando gli interessi dei grandi gruppi economici, distruggendo ancora di più l’ambiente con opere utili solo a crearsi un pacchetto di voti, soldi solo alla sanità privata, come in Lombardia, ed alla scuola privata, Per quanto riguarda la lotta al malaffare ed alle mafie, gli indagati tra i Fratelli D’Italia sono la garanzia che si seguirà il solco già aperto da Forza Italia e Lega.

Questo mi preoccupa, e non solo.

Ci si aspetta un governo autoritario che non farà gli interessi dei cittadini, e ho detto tutto…

Ucraina, perchè c’è poco da essere ottimisti…

C’è poco da essere ottimisti

La situazione della guerra in Ucraina e tutte le altre guerre dimenticate e sottaciute è scandalosa.

E’ scandalosa perchè muoiono innocenti mentre i grandi della terra nella migliore delle ipotesi se ne fregano.

In Ucraina Putin è l’aggressore e continuerà a bombardare finquando non raggiungerà gli obiettivi. In Siria, ad esempio, chi bombarda e fomenta la guerra sono gli Israeliani, con frequenti raid aerei di cui non parla e si scandalizza nessuno, e gli americani, che dopo aver assoldato financo l’ISIS per togliere di mezzo Bashir Assad, cercano sempre nuove strade di guerra.

Tornando a Putin E’ evidente che i suoi obiettivi siano la neutralità dell’Ucraina, che dovrebbe quindi rimanere fuori dalla Nato, e l’autonomia delle due regioni separatiste, neanche l’indipendenza vera e propria.

Se Zelensky non avesse fatto lo “sborone”, cioè, invece di dire ai quattro venti che lui voleva portare i missili americani in Ucraina, fosse stato più cauto, probabilmente tutto questo non sarebbe accaduto.

Invece ha stuzzicato l’Orso russo e quello ha reagito.

Appena iniziata la guerra Zelensky aveva proclamato una resistenza ad oltranza ma ultimamente sembra che abbia abbassato un po’ le penne. Perchè resistere a tutti i costi, se questo vuol farsi decimare la sua popolazione, non sembra proprio una bella idea.

Il divario tra i contendenti è enorme e non verebbe colmato neanche col massiccio invio di armi da parte dei paesi occidentali.

I quali paesi occidentali si sono divisi, Alcuni, tipo la Polonia, puntavano a realizzare delle no-fly zone e persino a consegnare agli ucraini cacciabombardieri tramite gli americani. Idee geniali che avrebbero facilmente portato alla terza guerra mondiale.

Di questo erano e sono convinti anche gli Americani, i quali, pur non essendo affatto dei “pacifisti”, sono ben consci del fatto che creare delle nofly zone significa moltiplicare il rischio dell’accensione di una miccia che faccia esplodere il conflitto mondiale. Basterebbe un errore o un atto di nervosismo incontrollato per creare un meccanismo a catena pericolosissimo.

E quindi assistiamo al teatrino di Zelensky che appare propenso ad accendere nuove miccie di guerra ed i capoccioni della NATO che frenano, dopo aver dato guazza per anni all’idea del governo ucraino di entrare nella Nato.

E mentre Macron continua a fare telefonate lunghissime a Putin che sembrano innervosire invece che calmare l’ultimo zar (ogni volta abbassata la cornetta Putin alza la posta in gioco), l’Europa appare divisa. Macron ed il primo ministro tedesco cercano di fare qualcosa assieme, tenendo fuori dai giochi Draghi reduce già da una figuraccia con Zelensky stesso dopo alcune telefonate andate a vuoto.

A proposito di figuracce, quella del capitone felpato in Polonia è di quelle da “colpito ed affondato”, ma il personaggio dimostra dosi di incassatore e di grande faccia di tolla, per cui continua ad andare in giro a fare dichiarazioni più o meno farneticanti e Meloni sentitamente ringrazia..

La domanda che tutti si pongono è, ma ora da questa guerra come se ne esce??

Che se ne possa uscire con le sanzioni è una vera e propria barzelletta. Non ci crede neanche Biden stesso che le ha proposte. E’ tutta una ammuina per far vedere che si è contro la Russia, che la si vuole isolare e che siamo bravi, belli, buoni e pettinati. In realtà queste sanzioni equivalgono alla vecchia storiella del marito che si taglia i cosiddetti per fare un dispetto alla moglie.

Ma per fortuna Draghi, il Migliore, ha la ricetta per le prossime difficoltà energetiche. Ricevuto un assist dal ministro cingolato, eccolo che va al parlamento per annunciare un nuovo interessamento per il nucleare, non si sa bene se per quello della ventesima generazione (quello che non esiste) o per quello per il quale si usa il termine di “Fusione”, che ancora non ha mai funzionato realmente e probabilmente mai funzionerà. En passant parla anche di rinnovabili, però non sembra molto convinto quando ne parla…

Non si può tacere del ruolo/non ruolo della Cina, la quale si dibatte tra la voglia di pace, non per pacifismo o non violenza ma solo perchè con la pace gli affari della Globalizzazione vanno a gonfie vele, mentre con sanzioni e guerre incrociate ognuno si ritira nel proprio fortino e nisba via della Seta.

D’altra parte la Cina si vuole lasciare le mani libere su Taiwan e quella astensione sulla risoluzione che condannerebbe la Russia sembra proprio il frutto della necessità di non tagliarsi i ponti con l’alleato Russo.

Quindi? Quali strade sono possibili? Premesso che Putin non farà marcia indietro in nessun caso, si potrà arrivare ad un armistizio solo quando l’Ucraina accetterà l’inevitabile nuova situazione: Di avere uno status dichiarato di neutralità rispetto ai blocchi e l’autonomia economica e politica delle due regioni secessioniste.

Ma soprattutto, Usa e Russia DEVONO sedere insieme ad un tavolo di trattativa per rinegoziare una descalation degli armamenti, nucleari e convenzionali e marcare le rispettive zone di influenza. Finchè non si arriverà a questo il rischio di nuovi conflitti, anche più gravi, è sempre dietro l’angolo. Ma ricordiamoci sempre che gli USA non stanno in Europa e che una guerra in Europa spaventa moltissimo, giustamente, noi europei e molto di meno gli Usa stessi.

Finito il Covid_19, cosa fare? Alcuni punti per ripartire

variazione morti covid

Usciamo dalla polemica, stucchevole e inutile, tra chi dice che il covid_19 è una malattia tremenda e chi sostiene che sia come un raffreddore, polemica incredibile se si considera che a cimentarsi oltre che le comparse politiche in cerca di visibilità,  virologi, infettologi e professoroni vari. Esimi professori che odiano stare a parlare dietro un microfono e che infatti vedi in diecimila talk show al giorno…

Il covid_19 non leggeva i giornali, né ascoltava i tiggì, ha fatto i suoi morti e adesso sembra placarsi, almeno momentaneamente.

Adesso il problema è un altro. Sono i 172 miliardi del Recovery Found che l’Europa ci dovrebbe dare, parte a fondo perduto e parte in prestito. Non entriamo nel dettaglio sui numeri, perchè ancora il tutto deve essere votato dal Consiglio Europeo e dal Parlamento UE.

soldi

Quello che ora è importante è sapere cosa fare con questi soldi!

L’Europa, nel creare questo fondo, ha già sottolineato che la commissione europea controllerà come verranno spesi i soldi.

Come li spenderemo?

Già si sentono cose terrificanti, tipo Renzi che vuole un nuovo aereoporto a Firenze e il, solito, Ponte di Messina, di cui speravamo fossa stato già decretato il de profundis. La Confindustria preme per contributi a pioggia per tutte le più grandi aziende italiane.

E poi ci sono le riforme da fare, quali riforme?

La task force di Colao punta ad eliminare del tutto il settore pubblico con privatizzazioni a gogò. Inoltre vorrebbe prendere iniziative atte ad eliminare le piccole e medie aziende a vantaggio di quelle più grandi, che sarebbero “più competitive”. Dolci notizie per le aziende multinazionali che non aspettano altro per “papparsi” le ultime aziende italiane rimaste!

E poi c’è il rischio di fare infrastrutture inutili, costose e controproducenti dal punto di vista ambientale ma anche economico. Non bastano i bagni di sangue di TAV e MOSE, si preparano nuovi disastri ambientali ed economici, perchè si tratta di fare le solite cattedrali nel deserto che avvantaggiano le grandi imprese e le banche che le finanziano.

Vediamo cosa servirebbe:

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  1. Riportare dignità alla Sanità Pubblica, aumentando i medici, gli infermieri, i posti in rianimazione, i servizi sanitari di prossimità, dove il cittadino malato può rivolgersi senza doversi andare ad intruppare al pronto soccorso. Eliminando lo schifo di attese infinite per le prestazioni sanitarie non a pagamento a vantaggio delle intramoenia. Creare un nuovo rapporto personalizzato medico-paziente, riprendendo le caratteristiche del vecchio medico di famiglia. Aumentare l’utilizzo dei farmaci generici, ritarare meglio le competenze stato/regioni

  2. Mettere mano alle strutture ed infrastrutture esistenti, con una manutenzione straordinaria di tutte le opere, stradali ( ponti, viadotti ecc…), pubbliche (edifici pubblici, scuole ,ospedali…), spingendo anche i privati a ristrutturare, ponte_crollato_vigili_fuoco-770x515manutenzionare e mettere a norma dal punto di vista antisismico e di risparmio energetico i propri edifici. Il tutto a “consumo zero di territorio”, ovvero, invece di cementare nuovo territorio, riutilizzare semmai l’esistente. Togliere le autostrade ai privati.

  3. Digitalizzare la pubblica amministrazione, i tribunali, le scuole ed i servizi pubbliciDigitalizzazione-5-Imc-e1460100674409

  4. Giustizia civile e penale più veloce, diminuendo i gradi di giudizio e tutti i lacci che impediscono il fluire veloce di un processo

  5. Maggiore democrazia. Utilizzo di referendum senza quorum, di strumenti per sfiduciare, in casi particolari, gli eletti e meccanismi elettorali che permettano la maggiore partecipazione di gruppi di cittadini alla formazione di liste elettorali con diritto per tutti di uguale spazio mediatico.

  6. Diritti sociali minimi garantiti a tutti: scuola, casa, sanità, lavoro, con programmi per l’alfabetizzazione di minoranze (tipo rom), di case popolari per i meno abbienti, maggiore fruizione della sanità pubblica per le fasce meno abbienti, lavoro per tutti con programmi che prevedano l’assunzione di persone non occupate in progetti sociali o di pubblica utilità. Maggiore difesa delle categorie più deboli (donne, disabili, stranieri, anziani, bambini…)

  7. Risoluzione definitiva della questione dei rifiuti con il recepimento dell’ultima direttiva europea, niente più inceneritori né discariche, economia circolare e riciclo, riuso, riduzione dei rifiuti.rrr

  8. Difesa dell’ambiente con sistemazione idrogeologica delle zone più disastrate, lotta alle discariche clandestine, agli insediamenti industriali nocivi per l’ambiente e premialità per i più virtuosi

  9. Lotta ai conflitti di interesse in ambito pubblico e privato, trasparenza nella gestione della cosa pubblica, lotta alla criminalità con maggiori controlli su appalti e infiltrazioni mafiose nell’amministrazione pubblica

  10. Sviluppo del settore culturale e turistico. Finanziamenti mirati allo spettacolo, ad eventi turistici, al settore della formazione.

  11. Diminuire la burocrazia per chi deve aprire un’attività. Un unico referente e pochi documenti da depositare, per lo più in regime di autocertificazione, con dei tempi burocraziamassimi per l’approvazione e col principio del silenzio-assenso

Naturalmente qui non sono inseriti altri punti ugualmente importanti ma che presuppongono riforme di tipo istituzionale e sono le grandi questioni del nostro tempo. Dalla Sovranità Monetaria, per cui il ricovery found è stato solo un modo per “sviare” il problema, ad una Democrazia reale, in cui davvero i parlamentari e le istituzioni rispondano del loro operato ai cittadini, dove le lobbies non abbiano il controllo dei media, dei partiti, della banca d’Italia e di tutti i maggiori centri di potere esistenti.

democrazia

Per il momento è fantascienza ma non ci si può arrendere.

Tutto questo oggi è lontanissimo dalle proposte dei vari partiti politici, siano essi di governo o di opposizione.

MANCANO PROGRAMMI SERI E MANCA LA VOGLIA DI PORTARLI AVANTI.

Questa povera politica ridotta a farsi i selfie e a mendicare il consenso momentaneo sui social è inadatta a governare ed a fare opposizione.

NOI CITTADINI DOVREMMO SVEGLIARCI!

La Democrazia Diretta Oggi

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Leggo spesso dire che in Italia ci vuole la Democrazia Diretta. A parte tutte le considerazioni su cosa sia o non sia la Democrazia Diretta, che meriterebbero volumi e non poche righe di un post, vorrei dire che il concetto di democrazia diretta ma anche di democrazia presuppone a monte alcuni paletti, alcuni concetti base senza dei quali non esisterebbe nessuna democrazia.

Io sono perfettamente d’accordo di implementare il più possibiler la D.D. , premettendo però che:

  • attualmente vige la democrazia rappresentativa. E’ impensabile che la Democrazia Diretta possa mai sostituirla integralmente ma può essere invece un ottimo strumento per rendere più viva e reale quella democrazia rappresentativa che oggi è ostaggio del potere delle lobbies e dei partiti.
  • Non c’è Democrazia, diretta o rappresentativa, senza una corretta informazione. Da noi il vulnus della carenza democratica nasce anche da una informazione prona ai poteri forti. Non c’è niente da fare. Comanda sempre il Dio Denaro. Che serve ai giornali per campare ed ai politici per fare quella penosa campagna elettorale permamente sui media e sui social. SENZA INFORMAZIONE NIENTE DEMOCRAZIA DIRETTA. Lo sanno bene gli svizzeri, che per i loro referendum, prevedono uguale spazio di informazione per i SI e per i NO.
  • Ci sono dei valori imprescindibili che debbono essere alla base di una società democratica. Sono quelli che chi ha partecipato a RETE DEI CITTADINI chiamava “i nostri paletti” o meglio “il nostro Manifesto”. Non ci può essere democrazia se non si tende al BENE COMUNE, alla SOVRANITA’ DEI CITTADINI, ad alcuni servizi che debbono restare pubblici: SANITA’ ed ISTRUZIONE PUBBLICI su tutti, ma anche ACQUA PUBBLICA. Anche l’Ambiente è un bene pubblico che va tutelato. Poi ci sta anche la libertà di iniziativa economica privata, ma a condizione che questa non confligga coi beni primari di cui sopra.
  • Naturalmente, tra tutte le SOVRANITA’ di cui i cittadini si vogliono riappropriare, c’è anche quella monetaria. Non è questione di essere nazionalisti e di preferire la lira all’euro quanto piuttosto di ribaltare il concetto di economia. L’economia deve essere al servizio dei cittadini e non che la vita dei cittadini debba essere condizionata pesantemente dall’economia, che oggi gira solo per favorire i potentati economici che si sono fatte le loro regole ad hoc.
  • Altro punto basilare è quello della LEGALITA’. In un paese come il nostro devastato dalle mafie e dall’illegalità, è impossibile qualsiasi progetto per un futuro migliore se non si tagliano le mille braccia della piovra mafiosa.

Senza tutto questo, parlare di democrazia diretta è un po’ come prendere il thè in poltrona quando fuori c’è la tempesta, Molto bello ma anche molto inutile.

Umbria: Dalla Padella alla Brace!!

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Umbria: L’ennesimo passaggio dalla padella alla brace…

La scoppola presa dai partiti di governo è di quelle brutte brutte.

Il PD tutto sommato se l’aspettava, reduce da uno scandalo-sanità che gli aveva praticamente “sgonfiato le gomme”.

Quello che stupisce invece, non è tanto il crollo del M5S, ampiamente previsto anche questo, ma la scelta suicida di legarsi al PD anche a livello locale. D’altra parte l’insipienza politica di Giggino lascia sempre più attoniti.

Il M5S, invece di “cambiare marcia” e cercare l’alleanza con vere liste civiche, coi movimenti dei cittadini, con la cittadinanza attiva, si è ripiegato ancora negli accordi di vertice.

Come potevano pensare di attrarre i loro elettori facendosi vedere in giro con Zingaretti e gli altri notabili del PD? Persino l’altro Matteo, sentendo puzza di bruciato, ha evitato accuratamente l’Umbria.

Il M5S adesso si è schierato apertamente col partito della corruzione.

Ammettiamo pure che ci sia una logica in questo governo nazionale. Ammettiamolo, anche se non siamo troppo convinti. Neanche con il motivo anti-salvini. Non si può governare solo “contro”, servono proposte nuove.

Ma anche se ci fosse una logica a livello nazionale, a livello locale questa logica non c’è. Ci sono decenni di potere consolidato nelle regioni “rosse” che il M5S abbraccia improvvisamente, alla faccia dei suoi elettori che invece chiedevano una spallata al sistema di potere attuale, giunte rosse comprese.

Si è fatto un regalo gigantesco al destro-centro, al duo salvini-meloni con berlusca che costretto a fare il portatore d’acqua, con F.I. ridotta al lumicino.

La destra ha vinto dicendo che stava dalla parte dell’onestà ( come se moltissime decine di amministratori locali forzisti, leghisti e fratellisti non fossero in galera, indagati in scandali, nella migliore dell’ipotesi per malversazioni, nella peggiore per collusione attiva con la mafia ), dalla parte dei cittadini (come se il governo monti, la legge fornero ed il Fiscal Compact, il Trattato di Lisbona e di Dublino, insomma gli accordi europei che ci legano mani e piedi, non l’avessero votati anche loro).

Insomma, cambia il governo dell’umbria, probabilmente per andare peggio invece che meglio. Lega, FI e FDL non sanno dov’è di casa il buongoverno, il problema è che mancano partiti “seri” di cui ci si possa davvero fidare. Per cui aspettiamoci nel futuro ancora una avanzata della destra che poi fare flop, di fronte alla necessità di governare seriamente e non con gli slogan.

Come partito degli slogan quello del capitone batte abbondantemente tutti. Come partito del costruire un’Italia migliore il capitone ha già dimostrato di essere latitante quando c’è da prendere una scelta coraggiosa o da affrontare l’europa. E poi preoccupa la deriva anti-ambientalista, più cemento, più petrolio, più grandi opere inutili, il nazionalismo razzista, la flat tax che dà ai ricchi quello che toglie ai poveri, lo stare dalla parte degli interessi delle grandi aziende e dei più ricchi invece che dalla parte dei cittadini, il neoliberismo selvaggio che taglia ogni spesa sociale, il taglio degli spazi di democrazia già iniziato tra le pieghe del decreto salvini.

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Le persone che adesso li hanno votati in base a fattori emozionali, capiranno troppo tardi lo sbaglio che hanno fatto.

In verità in Italia il vero bipolarismo è quello di passare ogni volta dalla padella alla brace e viceversa…

Povera Italia…

Quando la democrazia si incarta su stessa fino a sparire (ovvero storia semiseria di una Italia che affonda)

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Quello che sta accadendo in Italia è paradossale e assurdo.

Facciamo il sunto di quanto accaduto.

Le scorse elezioni politiche sono vinte dal M5S, che però non ha i numeri per governare da solo. Vince il M5S e vince la Lega, che vorrebbe governare con F.I. e F.d.I., ma non hanno i numeri. F.I. E P.D. prendono delle sberle niente male e si ritrovano improvvisamente dei partitini che non contano più nulla.

A questo punto, dopo una lunga serie di incontri incrociati, non potendo fare un governo di destra, non potendo mettere insieme PD e M5S, l’unica cosa possibile sembra essere un governo M5S/Lega. Un governo che si fonda su un contratto di governo e che parte da una serie di misure sulle queli si è trovato un accordo. Principalmente Quota Cento ed il Reddito di Cittadinanza.

Parte il governo, con alla guida uno sconosciuto avvocato pugliese di nome Giuseppe Conte, vicino ai pentastellati ma accettato dalla Lega. Dopo tante polemiche si “quaglia” tra Di Maio, Salvini, Conte e Mattarella, si arriva ad una “quadra”.

Questo dopo aver rischiato per un momento un “governo tecnico”, evitato solo perchè Cottarelli si tira indietro quando si accorge che non ha un sostegno sufficiente.

Questo strano governo, chiamato gialloverde, comincia così il suo percorso. E’ un governo chiaramente bicefalo, ma all’inizio si riesce a remare tutti dalla stessa parte, in quanto le prime misure sono quelle già concordate.

Dopo comincia a scoppiare il caos. Chiaramente la Lega propone un programma di destra mentre il M5S tende a proposte che si potrebbero definire “di sinistra”. Da un lato salario minimo dall’altro uno sblocca cantieri che apre lo spazio a tutte le porcate possibili da punto di vista ambientale.

L’errore del M5S è quello di cedere, giorno dopo giorno, alla sempre maggiore prepotenza di selfini. Il felpato selfista indice riunioni con le parti sociali scavalcando tranquillamente il Ministro Competente (Di Maio), prende posizione su questioni internazionali scavalcando il ministro degli Esteri, si occupa di Trasporti e di Difesa fregandosene dei rispettivi Ministri Toninelli e Trenta. Insomma, “si allarga” fino a coprire tutto lo spazio politico governativo.

Il fatto è che gli alleati di governo lo lasciano fare, per paura di far crollare l’esecutivo, accettano quelle che sono delle vere azioni di Bullismo da parte del felpato bulletto, giustamente chiamato da Travaglio, il Cazzaro Verde, per quante ne spara ogni giorno (e Travaglio ha vinto una querela proprio per l’uso di questo termine, che è quindi entrato nell’ufficialità).

E più passano i giorni e più il Cazzaro Verde acquista consensi, perchè presenzia tutto quello che si può presenziare, è ubiquo, sta in tutti i canali televisivi, nei social, in tutte le manifestazioni pubbliche ed anche in quelle private. Ha una agenda ricchissima dove c’è tutto dentro meno quello che dovrebbe fare: fare il Ministro degli Interni, andare in Europa per difendere la posizione Italiana e convincere gli altri paesi. Invece fa il bulletto anche a livello internazionale, salvo piegarsi a 90° nei confronti delle nazioni Big. A 90° con Trump, a 90° con Putin, a 90° con Israele, Bullo con Macron ma senza avere una propria politica internazionale da far valere. Insomma, se prima facevamo ridere i polli a livello internazionale col cainano le culone inchiavabili  e con il pinocchietto di riano che faceva le smorfie modello mr. Bean, adesso invece è uguale.

Assente alle riunioni internazionali, il Cazzaro Verde gestisce la sua politica internazionale più che altro su facebook, tra un selfie, un paninazzo, una foto in costume e commenti ai fatti del giorno che manco dal barbiere si sentono più. Mettendoci dentro scurrilità razziste e frasi omofobe insieme a certi luoghi comuni che piacciono tanto agli italiani.

Ma il Cazzaro Verde ha una strategia comunicativa precisa. Lancia il sasso della cazzata conscio che i “nemici” politici lo attaccheranno ma, proprio per questo, consolida il suo consenso di quelli che stanno dalla parte opposta. Non gli serve avere il 50% dei consensi, non deve fare zero a zero dal punto di vista mediatico per contentare tutti, no, al contrario deve cazzeggiare perchè sa che facendo così riesce a solleticare le parti più animalesche e basse dei suoi interlocutori. Più nemici più onore. Così si riesce a cavalcare l’onda dei media anche tra insulti e critiche, perchè l’importante è figurare sempre lì, in prima fila, in tutte le storie c’è sempre qualche giornalista che si domanda: ” E Salvini che pensa?”

Non regge al confronto Di Maio, che non è altro che un democristiano, si sarebbe detto tanti anni fa, di una corrente morotea, leggermente di sinistra ma sapientemente baciapile quanto basta. Anche lui amante delle frasi ad effetto che vengono smentite due secondi dopo.

Quindi? Quindi il confronto tra il felpato Cazzaro Verde e il “moderato” Di Maio è come mettere di fronte un avvoltoio affamato contro un agnello che si è perso il gregge. Uno più fa il prepotente più aumenta i consensi, l’altro, sempre più assume l’aspetto di una cane bastonato e sembra quel pugile che, dopo essere stato massacrato dall’avversario, ha l’ardire di dire: “Però gli ho rotto una mano”…

In questa tragedia politica nazionale brillano per la loro pochezza gli altri contendenti politici. Il PD, incapace di dire o di pensare qualcosa di concreto, predisposto ad una lenta consunzione, è ormai una accozzaglia di Indagati o di faccendieri che hanno perso via via il loro giochino, sostituiti dal gran ritorno dei faccendieri leghisti, l’unico punto di contatto tra loro, sono gli avvisi di garanzia che fioccano da ambo le parti. Non bastano i sorrisetti nervosi del fratello di Montalbano per nascondere una crisi irreversibile di un partito che ormai è preso a pernacchie persino degli iscritti. Di idee il PD è a quota zero carbonella e se esce qualcosa dal pensatoio del PD, era meglio che non uscisse…

Poi c’è F.I., con Berlusconi che ogni tanto viene scongelato per l’occasione e che, adesso che il partito si è praticamente liquefatto, vagheggia per la prima volta di un “congresso” sempre più improbabile, mentre i vari signorotti locali, subodorando l’aria di una disfatta sempre più totale, sono da tempo emigrati verso la Lega o F.d.I.

Poi abbiamo la Meloni, che rimane aggrappata al lembo della felpa di selfini, nella speranza di un governo assieme all’asso pigliatutto, il quale, da vero asso pigliatutto, in realtà cerca di fare alla fine il colpaccio, cioè di arrivare a quel fatidico 40 e qualcosa per cento, giusto per governare da solo e poter essere contemporaneamente, Presidente e Vicepresidente del consiglio, Ministro dell’economia e della guerra, capo della maggioranza e della opposizione. E bravi coglioni quelli che gliel’avranno permesso.

 

Eravamo giovani ed avevamo degli ideali… Francesco Cecchin 16-6-1979

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Tu eri un “bravo ragazzo” che si impegnava nella politica per lo stesso motivo per tanti ragazzi anche oggi, ideologie a parte, si impegnano nella politica: lottare per un mondo migliore.

Avevi una ideologia, che a molti può non piacere, ma che in quel momento rappresentava per alcuni una risposta ad un potere che, come sempre, stava dalla parte della casta e non dei normali cittadini. Per qualcuno la risposta stava altrove. Pasolini disse che c’era una unità generazionale che univa la gioventù di colori diversi ma di uguali propositi di cambiamento.

In quegli anni, anni di piombo, le ideologie strumentalizzavano la nostra buona fede per fare gli interessi di quelli che pensavamo di combattere. Fummo strumentalizzati a destra, furono strumentalizzati a sinistra.

Ricordo che qualche giorno prima di quella terribile aggressione venni al tuo compleanno e ti feci uno scherzo stupido, chiusi un lucchetto su un lampadario di casa. Uno cretinata fatta in spirito goliardico che animava quegli anni, nonostante la violenza del mondo che ci girava attorno. Ogni tanto si andava al funerale di qualche ragazzo morto per quelli che più tardi si chiamarono gli “opposti estremismi”.

La meglio gioventù, quella a cui importava qualcosa del mondo che gli stava attorno, era dilaniata da una violenza cieca e assurda che divideva il mondo in buoni e cattivi.

Tornai a casa tua dopo quel fatto orrendo e ti vidi, immobile, incapace di muoverti, di parlare, di fare qualsiasi cosa. Ti avevano immobilizzato il corpo, che era diventata la prigione della tua anima.

Sapevo che dietro quel corpo paralizzato c’eri sempre tu, che avresti avuto voglia di urlare: io ci sono ancora, vi ascolto, vi capisco, ma non riesco più a far nulla! Ti ho guardato e ti ho sorriso, volevo comunicarti qualcosa di positivo ma un groppo in gola mi impediva qualsiasi cosa.

Me ne sono andato con le lacrime agli occhi lasciandoti con la tua famiglia che ti adorava e che ti è stata sempre vicina.

Francesco Cecchin, un bravo ragazzo di 17 anni ucciso dalla protervia di qualcuno che pensava di stare dalla parte giusta della barricata per cui, uccidere un “fascista” non è un reato.

Oggi il mondo è cambiato, gli anni di piombo fortunatamente non ci sono più, ma nuove nuvole scure rischiano di velare il cielo del nostro presente.

Una cosa sola è uguale, oggi, come ieri

Francesco Cecchin vive

Regionali in sardegna, le prime considerazioni

Ancora non sono arrivati i primi dati ufficiali ma dall’exit poolSardegnama appare evidente che: centrodestra e centrosinistra si contenderanno la carica di nuovo governatore della Regione Sardegna, che il M5S potrebbe restare il primo partito ma con un dimezzamento dei voti e poi di seguito, a pochissima distanza Lega e più sotto PD e FI e gli altri.

A parte la solita considerazione che a livello locale il M5S va peggio che a livello nazionale, è evidente che il M5S non ha candidati di spicco a livello locale, rimane il dato di una lega in forte ascesa anche nelle regioni dove prima non esisteva.

elezioni regionali sardegna voto disgiunto-2

Dei “vecchi partiti”, l’unico che fa passi in avanti è la lega, perchè la furbissima strategia di farsi recepire come una novità, anche se paradossalmente si è il partito italiano più vecchio, paga. E paga ancora la strategia salviniana di “un uomo solo al comando”. E la lega continua a rosicchiare voti a FI e non solo mentre un elettorato M5S disorientato preferisce l’astensione.

NOTA SUCCESSIVA: <Leggo successivamente alla scrittura di questo post, sul FQ, e faccio riferimento a questo link, che quasi tutti i candidati alla presidenza della Regione Sardegna hanno dei rilevanti precedenti penali (!!) Questo è un’altra grave pecca del nostro sistema politico. Pregiudicati e persone con la fedina penale sporca vengono ad ogni elezione tranwquillamente presentati dai partiti politici senza nessuna vergogna!!>

Gli italiani sono da sempre, purtroppo, ammaliati, dall’idea dell’Uomo Forte che risolve tutti i problemi. Selfini si è autocandidato in questo ruolo. Compare dappertutto, onnipresente nei media, cavalca furbescamente tutte le battaglie che hanno costo zero, tipo l’immigrazione, dove è facile trovare consensi, anche per la mancanza di alternative serie in giro.

Selfini che accoglie i pastori sardi al Viminale, scavalcando le competenze di altri ministeri, Selfini ministro degli esteri che va all’estero a parlare con leaders di altri paesi. Selfini ministro dello sport che discetta di sport.

Selfini ministro dell’energia che proclama la riapertura del discorso nucleare (follia allo stato puro!). Dice sempre di dare la parola alla volontà dei cittadini e poi le ignora bellamente. Con il referendum sul nucleare gli italiani avevano detto NO definitivamente alle centrali atomiche.

Come tutti gli “uomini soli al comando” costui è un pericolo pubblico. Lo dovrebbero capire i suoi elettori, abbindolati da promesse irrealizzabili e assurde (cosa potrebbe guadagnarci un elettore del sud dalla crescita della lega?).

Ma il Nostro ha dei validissimi alleati:

  1. il PD, che non ne azzecca una da decenni, non è il partito che tutela gli interessi dei cittadini, né tantomeno dei lavoratori, è diventato il partito delle lobbies e come tale si comporta. Molti l’hanno compreso e l’hanno abbandonato.
  2. FI e FdI. Il Cainano è alla frutta, i voti di FI stanno al minimo storico ed i residui si vanno evaporando. La nave affonda e molti fanno armi e bagagli in direzione lega. FdI dimostrano di avere un atteggiamento ondivago, talvolta pro governo, talvolta no, manca un progetto politico, ma stanno in buona compagnia, questo progetto oggi non lo ha nessuno
  3. M5S. Li ho lasciati per ultimi ma sono parte del problema. Hanno canalizzato e sprecato le risorse alternative del paese. Hanno reso nulla la volonta reale di cambiamento degli italiani, cedendo il pallino alla lega e disgregando i propri principi fondanti, già in partenza non totalmente condivisibili. Su NOTAV e FREEVAX hanno ceduto al conformismo dilagante ed ai poteri forti, sul TAV hanno dovuto mostrare una posizione apparentemente forte ed in realtà debolissima, di cui selfini ha approfittato, prendendoli in giro con il congelamento temporaneo dell’opera, che è una presa di tempo della lega per poi cambiare le carte in tavola quando sarà più forte. E poi il M5S sconta tutte le magagne che ha dalla nascita. Il fatto di essere un partito azienda, proprietà di poche persone, di avere una democrazia interna apparente ma non sostanziale, le decisioni le prendono pochissime persone ed alla rete rimane lil potere solo di ratifica. Persino i parlamentari sono molto arrabbiati per il fatto di contare poco o nulla. Manca una classe politica, un team tecnico-politico in grado di fare proposte competenti sui vari temi, mancano personaggi in grado di governare, non c’è un gruppo dirigente, non lo si è mai voluto per paura di Grillo e Casaleggio di perdere la loro leadership. Adesso che si tratta di governare i nodi vengono al pettine, ed è molto tardiva l’idea di Di Maio di aprire a liste civiche collegate. Hanno sempre voluto monopolizzare l’opposizione ai vari livelli locali, mettendo all’angolo i vari di movimenti civici di cittadini.

Su cosa occorre sperare? A mio avviso occorre, innanzitutto evitare che l’Uomo solo al comando prenda il potere da solo, sarebbe un disastro per tutti noi.

Serve un movimento politico Civico, che vada oltre le etichette destra/sinistra, e che tuteli i diritti dei cittadini:

  • Ridiscussione dei trattati europei e del dogma dell’austerità
  • -Lavoro, far girare l’economia più che con nuove opere mettendo mano a quelle esistenti, scuole fuori norma, ponti che crollano, paesi che franano, edifici abbandonati da riutilizzare, case private da ristrutturare in modo energetico e antisismico. Non servono nuove grandi opere per dare ossigeno alle imprese!
  • Diritto a scuola e sanità pubblica funzionanti e migliorate
  • Libertà di scelta nel campo della salute
  • Sovranità monetaria. Usare la moneta nelle varie forme per far riprendere l’economia.

sovranità-monetaria  monete-locali.jpgmoneta-complementare

  • Maggiore democrazia. Maggiori possibilità di controllo da parte dei cittadini su tutti gli atti di governo a livello nazionale e locale. Referendum a quorum zero. Democrazia rappresentativa con più possibilità per nuovi gruppi di cittadini a partecipare ad elezioni avendo possibilità di vincere (meno firme per la presentazione di liste, più spazio nei media per le liste meno conosciute ecc)
  • Lotta ai conflitti di interesse
  • Ambiente, occorre tutelare a 360° l’ambiente con il consumo zero del territorio, rifiuti zero, monitoraggio delle fonti inquinanti, spinta decisiva verso le fonti di energia rinnovabili e pulite.

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  • -Rispetto degli animali

Chi vorrà portare avanti tutto ciò?

Riprenderemo il discorso perchè servono cittadini di buona volontà per portare avanti dei progetti condivisi di alternativa allo schifo di oggi.

In ricordo di Jan Palach

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Quel giorno, 19 gennaio 1969, io avevo quasi dodici anni. Ero ancora un bambino. Ascoltai la notizia di quell’universitario praghese che si era dato fuoco vicino Piazza San Venceslao, a Praga in quella Cecoslovacchia occupata dai carri armati del Patto di Varsavia.

Jan si diede fuoco come i bonzi vietnamiti in quegli anni protestavano in quel modo Vietnam del Sud a difesa della libertà di culto e come aveva fatto pochi giorni prima, il 5 novembre 1968 il dissidente ucraino Vasyl Makuch in una delle strade principali di Kiev.

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Jan ed i suoi amici e compagni universitari, aveva creduto ad una possibile “svolta umana” del socialismo ma aveva visto sfiorire la fragile Primavera di Praga sotto le minacce del gigante Sovietico. Alexander Dubcek, che , coraggiosamente aveva pensato di allentare la stretta del gigante sovietico, non era più in grado di mantenere le sue promesse, essendo ormai prigioniero dei sovietici e tutto si era bloccato. A quel punto, non rimaneva che un’impossibile lotta di popolo, pacifica ma coraggiosa, contro l’invasore.

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Quella notizia mi emozionò. Fu il primo fatto di cronaca che mi rimase impresso e mi fece capire la crudeltà del totalitarismo sovietico e di chi lo appoggiava. Pensai che se esisteva un bene ed un male il male non poteva che essere rappresentato da quei carri armati. Solo a distanza di molti anni capii che neanche al di qua del muro di berlino tutto era rose e fiori.

Intanto, i fatti di Praga dimostrarono che il socialismo dal volto umano non poteva e non doveva esistere, la “fratellanza” dei paesi del Patto di Varsavia era un cappio stretto al collo di quei popoli.

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La parabola di Alexander Dubcek durò pochissimo, arrivò subito quella che veniva chiamata la “normalizzazione”, i tempi non erano maturi. Il muro che divideva l’Europa sarebbe caduto, da solo, molti anni dopo e molti ragazzi che avevano vissuto il sacrificio di Jan Palach pensarono che quella nuova europa unita, senza guerre senza divisioni e senza dittature, avrebbe aperto un’era molto migliore.

Sicuramente da allora non ci sono più state guerre mondiali, anche se in molti paesi, come nella ex jugoslavia, la guerra c’è stata lo stesso.

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La fine della guerra fredda ha cambiato lo scacchiere internazionale, la Nato si è fatta più aggressiva e ha ignorato quell’implicito patto tra est e ovest di non aggressione. Ogni paese doveva rimanere nelle rispettive aree di influenza. Invece non è stato così e l’europa occidentale si è spostata più verso est.

Ma a parte questo, l’Unione Europea ha tradito la sua missione. Doveva essere una terra comune di popoli che avevano una comunanza di culture, invece è diventata da subito solo l’europa dei mercati e dei mercanti.ttee.jpg

Ma adesso il nostro ricordo va a Jan Palach, che il tuo sacrificio per la libertà dei cittadini, non solo praghesi e cecoslovacchi ma anche Europei, e la loro sovranità, politica, economica, sociale, ambientale e culturale. Contro tutti i totalitarismi, quelli autoritari, come in passato e quelli economici, come oggi.

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