Sono ormai passati 22 anni da quella tragica giornata del 11 settembre 2001.
Erano circa le 14, 45 circa ore italiane, a New York erano le 8,45, quando avvenne il primo schianto dell’aereo del volo 11 dell’American Airlines-
Io lavoravo a casa e seguii dalla telegiornali tutte le varie fasi successive all’attacco delle torri gemelle. Vidi praticamente in diretta il secondo aereo, quello del volo 175 dell’United Airlines ,colpire la torre gemella che ancora era intatta, e rimasi sconcertato da tutta la serie degli eventi.
Stasera LA7, nel programma Atlantide, ha trasmesso il filmato di quelle tragiche ore, filmato che avvalla la versione ufficiale dei fatti.
Alcune cose sembrarono incredibili già allora, vedendole “dal vivo” e lo sono ancora oggi a 22 anni di distanza, anche riguardando la cosiddetta “versione ufficiale”
1) La durata dei quattro dirottamenti, dal primo all’ultimo, fu di poco più di un’ ora. Ebbene durante quel lasso di tempo , la difesa aerea della nazione più potente del mondo fece alzare in grande ritardo due caccia intercettori che arrivarono troppo tardi per intercettare i due aerei che colpirono le torri gemelle, e che nel frattempo erano andate tranquillamente a bersaglio, e poi ritornarono alla base. Per gli altri due aerei dirottati non venne neanche allertato il NORAD, che era appunto il comando della difesa aerea USA. E quindi, dopo il disastro delle torri gemelle, uno dei due aerei superstiti si schiantò “tranquillamente” sul Pentagono, mentre l’altro precipitò solo per il coraggio dei passeggeri che tentarono di mettere fuori combattimento i dirottatori.
2) Le cronache successive narrarono che i dirottatori avevano studiato i primi rudimenti del volo su piccoli aereoplani con risultati, a detta dei loro istruttori, alquanto scarsi. Eppure gli aerei che colpirono i vari bersagli, soprattutto quello che colpì il pentagono, che dovette fare una curva ad alta velocità e a bassissima quota con un aereo pesante come il boing in questione, manovra che sarebbe risultata difficile anche per un pilota militare.
3) Il crollo dei tre edifici fu clamoroso. Prima mai nessun edificio in acciaio era crollato per cause di incendio. La meccanica del crollo è sembrata, a tutti gli esperti, la classica meccanica della demolizione controllata. Nei filmati si vedono una serie di sbuffi, in corrisponenza del momento del collasso delle strutture, che sono molto simili a quelli provocati dalle cariche che usate appunto per le demolizioni controllate. “Gli Ingegneri e gli Architetti per la verità sull’11 settembre”, un nutritissimo gruppo di specialisti nel settore dell’ingegneria strutturale, ha fatto, nel corso degli anni, studi approfonditi, che hanno smentito la versione ufficiale che sosteneva e sostiene ancora oggi che i crolli fossero causati dagli incendi provocati dagli aerei. Tra l’altro, a sostegno della demolizione controllata, c’è la presenza di rottami metallici che si sono fusi a temperature altissime compatibili soltanto con l’utilizzo di esplosivi ad alta temperatura. (“Active Thermitic Material Discovered in Dust from the 9/11 World Trade Center Catastrophe” Niels H. Harrit, Jeffrey Farrer, Steven E. Jones, Kevin R.).
4) Tanta incapacità della difesa e dei servizi segreti USA “prima e durante gli attentati” quanto incredibile velocità nel trovare i nomi dei colpevoli. Dopo pochi minuti fu fatto il nome di Osama Bin Laden e nel giro di poche ore, nella zona del Ground Zero, in qull’inferno di fuoco e di polvere, si ritrovò, intatto, il passaporto di uno dei dirottatori. Una delle tante “strane” coincidenze dell’11 settembre.
Una incredibile inefficienza della difesa aerea e dei servizi segreti prima e durante gli attacchi e una altrettanto incredibile efficienza nel trovare i colpevoli praticamente subito dopo i fatti. E infatti più di uno pensarono alla sindrome di Pearl Harbour, ovvero l’attacco giapponese alla basae navale usa che provocò l’entrata in guerra degli USA. Sembra che gli americani avessero saputo dei piani dei giapponesi ma li lasciarono fare in modo da avere poi la scusa per entrare in guerra. Dop l’11 settembre in quattro e quattr’otto gli USA partirono per la guerra in Afganistan proprio come se già fosse tutto ampiamente programmato.
Queste sono le quattro riflessioni che mi vennero spontanee nell’immediatezza dei fatti e che man mano trovarono conferme nella narrazione “alternativa” alle versioni ufficiali.
Si parla sempre di “complottismo” come di una narrazione che racconta balle e fake news per chissà quali motivi. Invece il primo e principale motivo di questa narrazione “alternativa” era ed è che le versioni ufficiali sull’11 settembre hanno fatto acqua da tutte le parti.
Le inchieste di Massimo Mazzucco, il film Zero con Giulietto Chiesa, le ricerche e gli studi del gruppo di Ingegneri ed Architetti per la Verità sull’11 settembre hanno riempito di punti interrogativi e di smentite le vacillanti versioni ufficiali.
Domani c’è l’anniversario, quante balle ascolteremo, come tutti gli anni, da parte dei media “ufficiali”, voce narrante del Potere Amerikano?