Chi segue il blog sa che sono molto sensibile ai temi dell’informazione e delle fake news. Sono uno “scettico” di natura che non credo a tutto quello che mi viene propinato mediaticamente, perchè so che molte volte dietro una notizia se ne nasconde un’altra completamente diversa. E’ il caso del povero carabiniere ucciso al centro di Roma, una drammatica notte di Luglio.
A parte il doveroso cordoglio ai familiari di Mario Cerciello Rega, militare dell’arma ben noto per la sua professionalità ed umanità, c’è un secondo fatto che mi sconvolge su quanto è accaduto.
E’ come si sono cambiate le versioni nel giro di un giorno.
Premetto che riporto semplicemente quello che si è saputo tramite i media (telegiornali, radio e giornali).
La prima versione dei fatti suonava più o meno così:
Una signora, a cui era stata rubata la borsa o lo zaino, chiama i carabinieri in quanto, provando a telefonare al suo telefono che stava in borsa, qualcuno le aveva risposto proponendo di farle riavere il maltolto tramite il pagamento di un quid, 100 €. Tutti i media parlano del cosiddetto “cavallo di ritorno”, la classica estorsione che viene fatta per far riavere indietro il maltolto. Evidentemente, visto che tutti i media usano le stesse parole, è chiaro che queste sono contenute nella versione “ufficiale” dei fatti.
La signora andava all’appuntamento a cui si presentavano anche due carabinieri in borghese, e in quella occasione succedeva il malfatto. Un nordafricano, che era lì con un suo complice, attaccava alle spalle il carabiniere infliggendogli una serie di coltellate mortali.
Dopo un giorno, sembra che si siano trovati i colpevoli. Nell’albergo dove soggiornavano i due “malfattori” sarebbero stati trovati lo zaino, un coltello simile a quello utilizzato, vestiti intrisi di sangue e lo zainetto (sembra fosse uno zainetto, non una borsa). Uso il condizionale perchè riporto le parole udite da skytg24.
Però, però la storia sembra sia completamente diversa. La signora che aveva telefonato sparisce. I due nordafricani anche. La signora diventerebbe un pusher che ha fregato i ragazzi dando loro delle pasticche che non contenevano droga. I ragazzi cessano di essere nordafricani per diventare “studenti modello” americani, forse stile “Amanda Knox”, che, alla ricerca evidentemente di qualche emozione forte, rubano lo zainetto al pusher. (zainetto, borsa, borsello? boh)
Resta il dubbio come mai un pusher chiama la polizia per riavere il suo zainetto, tanto più che probabilmente, se è un pusher in piena attività, nello zainetto c’erano delle dosi ? E tutt’e due le storie stridono alquanto. Perchè tutto questo? Cosa c’è dietro?
Nel frattempo, sempre che almeno questa notizia sia vera, i due sarebbero in stato di fermo emesso dalla locale Procura di Roma per omicidio aggravato in concorso e tentata estorsione.
Naturalmente non sta a me dare risposte. Io mi faccio solo delle domande. Staremo a vedere…